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Un tripudio d'immagini che
ritraggono paesaggi prevalentemente marini ora distesi sotto la luce
meridiana, ora in quella tremolante del crepuscolo. Si legga questa efficace
descrizione dal verso piano e dall'intonazione narrativa: «Il temporale veniva
da lontano, | si udivano tuoni. | Qualche lampo tagliava l'orizzonte, | nubi
nere, basse sull'oceano, | avanzavano minacciose verso terra | serena ancora
per coda di sole | che sfiorava rocce e mura | schierate contro il vento di
ponente». Non tutte le poesie di questa silloge hanno un andamento così chiaro
ed esplicito, soprattutto quando il poeta si addentra nei misteriosi e profondi
significati dell'esistere, così a esempio nella «Tomba del tuffatore» che si
rifà al famoso affresco
del tuffatore nel museo di Pestum: «Si tuffa nel suo abisso | in cerca della
luce ...cerca il divino sguardo luminoso | dove l'Uno e il Tutto sono in
eterno». Nella poesia «Lo scoglio e il gabbiano» si paragona il poeta al
gabbiano che si leva alto sullo scoglio «sfida cumuli e cirri» per tornare «nel
punto da dove era
partito». Un salire e scendere di nuovo sula terra. Altrove, sul far della sera
la natura invita alla preghiera: «La luce del crepuscolo sul mare, | Sfiorata
appena dalla solitudine, | Rabbrividisce e invita alla preghiera».
Nella natura il poeta vede la
presenza del divino alla guisa dei Romantici soprattutto tedeschi, donde i
riferimenti non facilmente decriptabili, ma egli canta anche l'amore a cui
dedica l'ultima sezione, amore per la donna amata da sempre: «Siamo insieme da
molto tempo ormai. | Con legna secca teniamo acceso il fuoco della nostra
intesa ...» per concludere: «Ora che gli anni portano | le profonde e quiete
rughe del saggio | amiamo la fiamma bassa che perdura». Molto vi sarebbe da dire
su questa poesia dai plurimi significati che tende a esprimere nella metafora
la segreta essenza delle cose. La scorrevolezza del verso, la nitidezza delle
immagini, il frequente impiego della metafora che nasconde arcani significati
sono un invito alla lettura e alla riflessione.
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Recensione |
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