“Piume di diamante”, quando l’esistenza è una sfida
Fresco di stampa, “Piume di Diamante” (Youcanprint editore, 12 euro, pp. 100)
racconta sette frammenti di vita e di ricerca della felicità. Il libro elabora
le storie raccolte in “Ali di porpora”, blog nato dall'idea di voler guardare la
disabilità da un’altra angolazione, sovvertendo la concezione che rappresenti
una condizione insuperabile.
Eleonora, Valeria, Claudio, Giusi, Gloria, Lisa e Tania ricostruiscono il loro
percorso, mostrando in quanti modi possono essere vissute e affrontate la
malattia e la disabilità.
Emblematico è il titolo del libro perché il diamante costituisce un materiale
apparentemente perfetto ma, al tempo stesso, fragile, le cui irregolarità al di
sotto della superficie lo espongono al rischio di rottura e sono paragonabili
alle imperfezioni presenti negli individui.
“Piume di Diamante” si propone di raccontare la disabilità fuori dagli
stereotipi, rifiutando sia i toni trionfalistici da supereroe che quelli
pietistici di chi è colpito dalla malasorte. Ne è scaturito un caleidoscopio di
emozioni: dal riso al pianto, dall’empatia alla frustrazione, dalla meraviglia
alla gioia.
“Una rinascita è sempre possibile –
sottolineano Eleonora e Valeria – e dietro ogni limite si nasconde
un'opportunità”.
Le piume definiscono l’approccio degli autori alla propria condizione
esistenziale, vissuta come una sfida, con una voglia di lottare e sperare che si
accompagna al sorriso.
“Nella cultura indiana il diamante indica la sessualità per cui c’è un rimando
alla legittimazione dell'espressione di quest’ultima da parte delle persone con
disabilità, troppo spesso viste in modo stereotipato come degli eterni bambini o
degli esseri asessuati”
– commenta Tania, una delle voci presenti in questo libro che è disponibile
anche in e-book.
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