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Nei Suk delle Storia

“Città e baracche respirano (..) / Eppure esistere è ancora proibito” : in questi versi viene espressa l’impronta prevalente della pubblicazione di Maria Gloria Grifoni, contraddistinta da quella ricerca incessante che l’autrice rivolge a se stessa e al mondo circostante, per scrutare e percorrere fino in fondo gli abissi del quotidiano e la caducità dell’uomo e dei suoi sentimenti.

I versi di questo libro, suddivisi in più poemetti, sono tesi a raccontare senza filtro le incongruenze della società contemporanea e l’alienazione che comporta il viverci dentro, senza appartenervi; eppure a Maria Gloria Grifoni non basta la dimensione meramente cronacistica a prendere la misura del mondo, e un immaginario intenso e vivido – intriso di mito e originale religiosità – fa da contraltare al “ballo satirico della storia”.

Come la novella Antigone che prende corpo nelle sue poesia, l’autrice “sa di amare / quello che deve seppellire”. Attraverso uno stile particolare, dall’impronta teatrale e fortemente metaforica, la poetessa percorre i caotici anfratti della storia, affiorati da un presente dove spicca l’assenza, e l’incapacità di confronto e dialogo fra esseri che si muovono come spettri, sullo sfondo di una città ignara e anch’essa incompresa.

“La terra è nuda / e l’uomo / non può essere altro che uomo”: in questo passaggio che ci ricorda la terra desolata di Thomas Eliot, si afferma ancora una volta quell’inadeguatezza che accompagna l’essere umano, che pure crede di padroneggiare tempo e natura in un gorgo fatale di illusioni e disincanti.

Rimane solo l’illuminazione di una coscienza che continua a voler dialogare con il mistero, a chiedersi dove si trova il Padre, in un mondo apparentemente depauperato dalla speranza.

Sospinta dalla “lebbra di un infinito vuoto” , l’umanità che racconta Maria Gloria Grifoni cerca faticosamente una grazia al di là della terra, alla stregua di Giuda nella vibrante consapevolezza del proprio peggiore peccato: non soddisfare mai davvero e fino in fondo la tentazione della vita.

Recensione
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