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Muti dirige a Trieste "Le vie dell'amicizia"
Italia, Slovenia e Croazia riunite assieme a Trieste
il 13 luglio 2010 nella splendida cornice
di Piazza Unità. I tre presidenti Giorgio Napolitano,
Danilo Türk e Ivo
Josipović si sono ritrovati in occasione dello splendido concerto
Le vie
dell'amicizia, diretto dal maestro
Riccardo Muti che, per l'ennesima volta, ha ribadito la potenza
del linguaggio universale della musica. "I ragazzi sloveni – ha detto Muti
– hanno suonato con la stessa enfasi l'inno italiano, come i croati quello
sloveno. Queste sono cose che nella musica succedono. Non è una novità".
Il concerto è iniziato puntualissimo alle 21.30. Muti è salito sul palcoscenico
dal lato sinistro e subito ha eseguito i tre inni nazionali cominciando da
quello italiano, poi sloveno e infine croato (il più lungo dei tre). Il
programma prevedeva "Libertas Animi", improvvisazione su un madrigale di
Iacobus
Gallus (1550-1591) da Himna Evropske Slovenije (Inno alla Slovenia
europea) di Andrej Misson
(1960); "Himna slobodi" dalla Pastorale per coro e orchestra Dubravka op.13 su
testi di Ivan Gudulić di Jakov Gotovac
(1895-1982); e il sontuoso "Requiem in do minore per coro e orchestra" di
Luigi Cherubini
(1760-1842).
La rete di sicurezza stagliata attorno all'intera piazza ha sorvegliato
perfettamente anche le zone circostanti. Si temevano infatti possibili
dimostrazioni anti-slovene di certa fetta di triestini estremisti che, per
fortuna, hanno avuto il buon gusto di astenersi. Anzi, uno dei dimostranti della
mattinata, maestro di siffatte polemiche, ha preferito presenziare come
crème nelle riservatissime file rosse della platea della Trieste-che-conta,
dimenticando i bollenti rancori istriani.
Ma i triestini non hanno comunque mancato di contraddistinguersi per la loro
"baldanza". Schierati come agguerriti loggionisti della Scalanelle prime file
delle seggiole della zona libera, immediatamente dietro a quelle riservate (e
recintate) della zona rossa, in postazione già dal pomeriggio per difendere il
seggio, alla fine dell' Introitus et Kyrie del Requiem di Cherubini,
hanno datola stura alla loro performance con un coro con sbuffate, sibili
stizziti e "silenzio!" contro tanti enfatici ascoltatori che, rapiti
dall'ascolto, hanno osato battere le mani tra un tempo e l'altro. Codesto
applauso (proveniente dalla fascia posteriore della piazza) ha letteralmente scompensato i severi spettatori triestini delle file free iniziali,
fermi all'epoca di Toscanini e del tutto intolleranti verso chi viola la regola
ferrea che tra un tempo e l'altro della stessa composizione non si applaude.
![](../../../autori/israel/le_vie_dellamicizia01.jpg)
Per fortuna l'etichetta invece è assai più permissiva quando si tratta di un
evento popolare all'aperto, eseguito per gli animi di tutti. Le trasgressioni,
compresa la salita sul palcoscenico dei tre presidenti, sono state graditissime dai musicisti, che a fine concerto, diretti dallo stesso Muti, hanno
contraccambiato gli applausi per spettatori e città, concedendosi in maniera
molto spiritosa anche qualche lazzo da stadio.
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![](/img/ur.gif) |
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