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Un
originale contrappunto di "voci e pensieri" contraddistingue il lavoro di questa
autrice veneziana che presenta al suo attivo ben sei libri di liriche che vanno
con scadenze regolari, dall'anno 1979 all'83, all'86, al '91, al '92. Stavolta
il suo libro suddiviso in "Voce narrante": testo in prosa; "Voce concettuale":
carattere corsivo; "Coro": carattere in grassetto; "Voce bambina": carattere
ristretto; "Voce attuale": carattere normale, assimila a sé il tono del dramma
in cui la sua visione della vita, evidentemente, colloca il rapporto umano, e la
relativa definizione del linguaggio poetico. C'è un interrogativo, all'inizio
del discorso, che rimane senza risposta, soffocato negli ultimi versi, in un
clima carico di di emozioni, trasporti, angosce che si assommano in una clausura
desiderata, voluta, perseguita. Manca, dunque, un ubi consistam, un punto
di certezza a cui aggrapparsi: "ora dietro la porta | qualcuno ride | apre con
paura... | con paura | che si decida ad entrare". L'esistenzialismo che esplode
consapevolmente, in un qualunque giorno d'estate, afoso, segna la sublimazione
di un passato non recuperabile, di un assoluto presente.
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Recensione |
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