XXV
Sorridiamo nell’aria festosa a problematici giochi
tornando con lacerti di memoria
a costipati presepi nell’angolo del salotto
aperto all’uso e allo scialo
per due volte all’anno
Ora la
nebbia muove da inconciliati passi
sciogliendo conchiglie di tempo saldate alla roccia
“Non vedi come da questi alberi talismani
sgocciolano perle di gemme appassite?”
E invano
un fiuto muove per le strade
alla
ricerca di sentieri effacés
che
vivono però eccome vivono
in ben
guardate grotte avvolte
in
cellophan e naftalina
“La morte che proviene da battelli alla deriva
o la dissoluta certezza delle razze
non ha il colore del napalm di una volta?”
Sconviene a questo punto l’indagine profonda
anche se i morti sono sempre gli stessi
e mai le morti utili allo stesso scopo
Lasciamo
dunque che gli alberi tintinnino
di pazze
palle a imbalsamare la pace.
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