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L'attesa perlata di stelle e rugiada
Diceva Aldo Rossi: "i sentimenti non hanno tempo e si ripetono
ogni sera sul palcoscenico con una puntualità impressionante".
Saper raccontare i sentimenti è stata da sempre opera di
Poesia, tanto più quando appartenevano - appartengono - alle esperienze più
intime ed individuali, anzi: sono proprio quest'ultimi che si ripetono sul
palcoscenico della vita, ogni sera, con puntualità.
Se la poesia, la poiesis, sta nel costruire l'abito giusto
per le emozioni che si vogliono descrivere, in un gioco speculare di forme
retoriche tali da simularle (mimesis), il fine è, comunque e sempre, la
volontà di condivisione emozionale.
In "L'attesa perlata di stelle di rugiuda" Maria Luisa Daniele
Toffanin ci rende partecipi della nascita di Alessandro, il nipotino. Le
delicate e suggestive sinestesie, che pervadono i versi, si avvicinano alla
narrazione musicale, in una evocazione fluida di immagini, odori e suoni,
penetranti e vivi. Ne emergono figurazioni aventi come centralità il notturno e
il cosmico, dove spleen e malincolia lasciano spazio alla gioiosa
infinitudine di colori e profumi della Natura. La Natura delle stelle, dei
fiori, del ciclo delle stagioni e di quello della vita. Puntuale ad ogni sera.
Maria Luisa Daniele Toffanin è poetessa padovana. Attiva nella
divulgazione e promozione del testo poetico, opera con l'associazione
Levi-Montalcini e collabora a riviste letterarie. Le sue opere sono presenti in
antologie nazionali ed internazionali. Numerosi i premi e lusinghieri i consensi
della critica.
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Recensione |
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