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Il Portale

Poesia della maturità, poesia raffinata, frutto di un percorso lirico ed esistenziale, che ha attraversato il tunnel della sofferenza, scoprendo spiragli di luce.

L’attento prefatore, colto conoscitore del lungo arco di vita e di arte di Laura, cita i percorsi di Schopenhauer per arginare il dolore: Etica, Ascesi.

Senza la forza morale, l’artista non potrebbe liberarsi dal dolore in un’ascesi verso il senso ultimo e autentico della vita.

Metafora di vita è il “Portale”, che dà il titolo alla silloge. E’ lì che affluisce la vita nel suo mistero nelle sue metamorfosi, nelle “gocce di sangue di paesi remoti”. L’incipit è calamitante: ...Siamo sempre gli stessi - / ma sempre diversi / È il transito della coscienza / quale prova in questa finitezza / per “sentire” / ciò che accade.

È poesia d’amore in senso individuale e universale.

...La scintilla tra me e te / era fuoco d’ispirazione/ ...Sempre / latente il desiderio/ era necessità di un fondersi continuo / tra il tuo volere e il mio.

E nel passato è tutto il dipanarsi dell’esistenza: il passato è un luogo incantato / dove m’inoltro come Alice / tra meraviglie di scene. / Tornano abbracci risate speranze paesaggi / fiumi di parole / che all’improvviso / ritornano polvere… / Tutto si disperde nel nulla / da dove è iniziato / e dove andrà a finire.

Permangono i ricordi suscitati da un odore, dall’eco di una voce: Tra gli abiti / è rimasto l’odore / a trascinare la mente / alla meraviglia di un tempo / … / Continuo a parlare / a pronunciare il tuo nome / nella presenza/assenza/necessità / per dare voce al silenzio.

Poesia è… L’anima in ginocchio di fronte alla bellezza del creato, in ascolto delle sue voci… Ascolto solo / il silenzio dell’alba / il cantico del mare / le voci / del profondo verde.

E l’anima intuisce, tra immaginazione e riflessione ...Intuisco / i fotogrammi del sogno / proiezioni della notte / il vibrare dell’universo.

E la conquista graduale della leggerezza lenisce ogni dolore, ne smussa gli angoli Ora non ho bisogno / di attraversare il deserto / in cerca di una goccia / che interrompa la mia sete. / Ho creato un’oasi / che rimpiazza l’arsura.

E nella vita niente accade per caso, “nella continuità del nostro trascorrere”. Soprattutto quanto ha inciso resta indelebile: Il vero sentire non scade / ciò che è entrato / perforando la carne non è più perduto.

Vera alchimista della parola, Laura Pierdicchi riesce a stupirci con ritmo e forme metriche sempre nuove. Dotata di forte capacità evocativa, fonde il passato e presente, attingendo al magma della coscienza, vera fucina del suo empito lirico che ci coinvolge emotivamente e profondamente.

In sintonia al pensiero leopardiano: “La poesia dee sommamente muovere e agitare, deve provocare una tempesta, un impeto, un quasi gorgogliamento di passioni […] e non già lasciare l’animo nostro in riposo e in calma”.

Da Sìlarus nn. 336/337 - 2021

Recensione
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