Servizi
Contatti


I

Il tempo nostro ha disamore per tutto, è stravagante, disordinato, egoista, non riconosce l'espressività che anela la libertà con pensieri in espansione, in vitalità di rapporti, con ricchezza di riflessione. La poesia di grandi esperienze e di alto valore morale si fa trasparente come l'aria, fa tutto osservare e in pienezza di se si muove fra il quotidiano e il passato, tra le insoddisfazioni, le incertezze del presente e i ricordi che ridanno le antiche atmosfere di tempi dotati di senso dell'umano. Laura Pierdicchi con indipendenza di spirito nella raccolta Intrecci dà versi armoniosi, ci presenta la vita con le sue illusioni e limitazioni. Scorre un linguaggio penetrativo con ostinata fermezza nelle interpretazioni. La raccolta ci fa entrare in una poesia complessa, di grande consistenza ideativa. Il titolo stesso Intrecci fa capire che siamo davanti a pensieri tutti ricolmi di meditazioni, a situazioni illuminate da verità, esaminate con attenta capacità introspettiva. La raccolta poetica ha ottenuto il 5° posto di classifica al concorso "Città di Pomezia 2009", è presentata da Angelo Lippo e Domenico Defelice. Dalle loro analisi, condotte con acutezza psicologica, capiamo subito di essere con una poesia che va conosciuta in profondità. E' vera poesia quella di Laura Pierdicchi che si impone nell'ambiente letterario contemporaneo. Ogni verso apre immagini poetiche che danno colore e chiarezza a concetti che sono risultati di inveterata indagine su tutto ciò che fermenta nelle umane passioni, nell'intelletto, sempre tormentato nel vedere a fondo i vari momenti che viviamo. Il volume Intrecci è diviso in due parti, rispettivamente intitolate "In ricordo" e "Briciole", la prima ha espressività poetiche di maggiore elevazione, la seconda è costituita da incisivi versi di contenuto psicologico-etico. Nel loro insieme presentano una poesia evoluta, formano limpide, intense pagine con risonanze interiori e discorsività compatta, tutta profondità di pensieri con suono cadenzato, ravvivati da emozioni, splendidezza di colori.

II

Poesia pervasa da senso di sofferenza: basta leggere dei versi che, in perfetta forma, fanno dei veri quadri, "La nebbia che piano dirada | lascia umidore sulle sponde - | l'acqua riflette | i raggi di un pallido sole". Riappare l'alba velata, che viene man nano colorandosi, come ricreazione di tutto il Creato. La vita non corre, è una realtà con lenta evoluzione, diafana presenza in noi con ristagnate lontananze della memoria, "rivive così il ricordo | il rimpianto di tanti volti | persi durante il tempo". Poesia per Laura Pierdicchi in un intreccio di momenti che passano raffinati e legati all'intera persona. Le immagini che vestono i pensieri poetici vanno trasparenti per l'aria, la poetessa corre dietro, non fascia sfuggire nulla. Sempre un lavorio continuo, un'elaborazione appassionata, propria di un artiere che non ha pausa alcuna nel rifinire, nel rendere tutto con bello aspetto, adornato e in pienezze di forme. Di Laura Pierdicchi la valentia poetica e la spiritualità già le conoscevamo in una produzione che è stata impegno costante e rivelazione di una personalità sensibile, tutta protesa a una vita di sentimenti e di idealità. "Mai più lieve", "Versi ripresi", "Momenti di-versi", "Il segno dei giorni". Abbiamo capito che il suo cammino poetico è stato fatica, approfondimento, un ritrovarsi in interezza, con semplicità di modi, tenendo di mira essenzialità, raggiungendo mete che oggi apprezziamo. Una poesia tra riflessione e moti ispirativi con linguaggio moderno, aperto alle problematicità del nostro tempo, non disgiunto da classica compostezza, fermo in convincimenti che occorre perseguire con coerenza nobiltà di intese e dignità di pensiero. Poesia che sostiene la fragilità dei nostri giorni con magica capacità divinatrice, che sa dove trovare il vero, i luoghi ameni. Laura Pierdicchi è una poetessa all'aperto, vive dell'ampiezza del tempo e degli spazi con il fascino di una parola che coglie tutto nella complessità, sa focalizzare gli stati d'animo. La raccolta Intrecci vive di connessioni, di riferimenti, ha radici in estesa ramificazione con una poesia che arriva da ogni parte. Poesia che diviene saggezza, dopo i voli che hanno toccato altezze eteree: spirito e materia insieme, intus et in cute, con valori etici che creano rapporti di amore con l'ambiente intorno. Pare che tutto si sensibilizza con la presenza della poetessa, le pareti domestiche hanno sguardi e calore, si avvicinano come per ascoltare.

III

Laura Pierdicchi è poetessa ispirata, per lei i versi senza slanci sono aridi sterpi, la stessa riflessione senza forza selezionatrice perde concentrazione e si dissolve. La splendidezza della Natura è in vastità, ride anche nei ricordi e nella spiritualità vagante di chi non è più. "Una gazza si è posata sul balcone"..., dondola tra il petto bianco e la lunga coda, ha dell'arcano e dell'apparizione. Il brillio dei raggi "in uno scambio d'ombra e luce" fa vedere in un andare e venire la straordinarietà del sole che è sintesi del Creato, presenza del mistero per noi della terra. Le dolci figure che sono andate via rimangono nella mente, ci abbagliano e ci conquistano. Il senso della morte ci tormenta solo in relazione a quei volti cari che ci sono stati vicini, in sé per sé e nulla "si riunisce all'illusione cosmica | del nostro passo provvisorio": la fugacità della vita toglie ogni consistenza alla quotidianità, tante cose non abbiamo avuto, solo parvenza in momenti appena sfiorati. Sopra il presente nella sua materialità, "La malinconia ha ricamato | una fitta trama che soffoca | ogni possibile fuga | macigno invisibile | mi costringe inerme - | pregna di nostalgici ricordi"... In Intrecci le pallide visioni premono su tutto quello che e attorno e il vissuto ha la leggerezza delle ombre. Sempre la Natura sovrasta la nullità dell'ora che si sbriciola in levità di labili sensazioni, che sanno di sogno: fantomatiche le speranze, "i giorni lenti" con la stessa veste, "...la tristezza | assorbe ogni cosa", mentre l'interiorità si stratifica, si apre con un mondo proprio. Laura Pierdicchi, come raccolta in se stessa, nello sfolgorio della Natura si sente in un avvolgimento di pace, "Rilasso anima e corpo | ammirando lo specchio del mare". Tutta una meditazione sottile, viene dalle latebre del proprio essere, si estende per le lontananze lungo echi il librarsi alto della poesia che capta tutto, insegue scie lontane di luce, fluisce da un ammasso di intrecci di realtà psicologiche in un'atmosfera che pare arcaica, solipsistica, surreale. Un senso di aldilà che mortifica la vita, "piaga terrena", che si muove fra effigi, un'esistenza approfondita, appena avvertibile, leggera, su cui la sensazione di gioia e "un palpito", forti i ricordi con i particolari vissuti: il vuoto lasciato ci sfibra. Sempre la Natura si contrappone, ampia, verdeggiante "dal monte alla pianura", "Il sole baciava il papavero e il grano": straripante energia e armoniosa solennità, fervore attorno alla vita che si consuma, smorto il corpo "sotto il sole cocente'', tanta sensualità rigogliosa fra vallate feraci e il lento fluire dei fiumi verso il mare. Sempre autentica, ricca di varietà sotterranee, che il tempo nostro non avverte nemmeno, chiuso nelle malsane costumanze, la sensibilità di Laura Pierdicchi tanto fine e vibrante da emergere erompente, mentre di fuori tutta una finzione, quasi repulsione diventa il vivere.

IV

La poesia con colori metafisici, in evanescenti trasvolate, nella prima parte della raccolta si accompagna con figure svanite, ha altri aspetti nelle pagine successive, attinge alle fonti rigogliose della riflessione. Laura Pierdicchi riscopre con la sua saggezza, maturata per i lunghi percorsi fatti nell'interiorità, una poesia piena che con vigore risplende di virtù e buon senso. Alle lacerazioni derivate da una realtà ammorbata si pongono contro atmosfere risaltate, tutto si manifesta con principi etici e la poesia ha una presenza come riformata, rinata. Ci si sente usciti da terre nebbiose verso luoghi ampi di orizzonti, ubertosi, dissodati. La realtà del nostro tempo ha subito trasformazioni, aberranti, entro di essa si muove la poesia di Laura Pierdicchi: i versi incisi, come epitaffi, hanno espressività decisa in forti intrecci di sentimenti e con passione di vivere in libertà, con evolute forme esistenziali, rette da equilibrio, in essenzialità tutte manifeste, senza sfrangiature, in interezza e organicità di modi con risonanti estensioni. Nella seconda parte della raccolta Intrecci si ha una ripresa della vita, ravvivata da più concentrati pensieri. Una revisione quasi, un ridimensionamento di tutto quanto si è avuto. Concreta concordanza di idee. Il presente ricompare con una più marcata esistenzialità. Una poesia morale, di ricerca e di approfondimento. Anche i sentimenti, rivisti alla luce di rapporti più aperti, sommuovono tutta la complessità dell' essere. Laura Pierdicchi appare in un'altra luce, in più spazi che fanno vivere con maggiore intensità, "L'amore è propulsione | l'urto che attiva I'essere". "Respiri sulla pelle | palpitazione". Il corpo con l'ambientazione ha più vicinanze, si ha una riacquistata chiarezza con le idee rimeditate. Il titolo della raccolta Intrecci ha significati plurimi, di scambio, di integrazioni, di confronto. L'amorfo si colora, è in ebollizione. "La felicita | ha molecole rilucenti". La poetessa con un predominio è in una incidenza maggiore con la realtà. Le poesie con brevità sono penetranti, scandagliano, tirano fuori pensieri ponderati, sostanze piene che il lettore legge e se ne appropria, quasi sono pezzi di vita impastati con esperienze e spirito di indipendenza, che viene da angustie patite. Si prendono con parsimonia, sono guida e vanno seguiti con giudizio. E' sempre un andare oltre i primi passi, non si sente la bellezza della sera né ci si ferma a rimembrare con amarezza le cose andate male, i pensieri poetici sono pratici, guardano lontano. La poesia è ora vita, superiorità di visioni, si è densificata, ha aspetti di molteplicità, si guarda la fattività, cammina senza badare alle sottigliezze che sono dispersive, con ripiegamento su se stessi: poesia di contenuto, "non importa il tono | il verso o la rima".

V

Laura Pierdicchi ha un senso di giocondità per la persona, che esalta, fa fremere, quasi si esce dai propri bordi. Anche i luoghi si vedono in ampiezza, ci si sente in flussi di contatti, c'è del panteismo, quelle limitazioni di un tempo non si sentono più, la realtà la si comprende e la si vuole nella giusta misura. L'espressione ha più linguaggio, le pagine non hanno "parole bloccate in gola". Allora Intrecci si fa un tutt'uno con quello che viviamo, in una appartenenza ormai inestricabile: i pensieri che della poesia hanno la lucentezza ispirativa non vedono stagnazioni, né silenzio, né passi intorpiditi. La stessa sera non porta malinconia, un'aria magica fa ammirare e capire quanto importante è conoscere gli altri. "Ogni sera leggo poesia | è la mia Bibbia": è come andare per cammini impervi con tante fatiche portate da animi sensibili, e ritrovare anche se stessi: angoli di vita che scuotono e risollevano, compenetrati si è da nuove energie. Purezza di pensieri rendono comunanze e umiltà di cuore, modi sofferti e amabili. E' scoprire mondi psicologici che hanno l'aria di cielo e intensità di momenti. Anche le realtà presenti viste con altri occhi e attraverso illuminazioni che sanno fonti diverse. Laura Pierdicchi ha una ricchezza mantenuta con fierezza. La sua poesia, "utile dulci", offerta a piene mani, ha aspetti umano-psicologico-etici in immediatezza. La Natura non appare più come una realtà dilagante che ci supera, e con noi, in simbiosi, Provvidenza, ci contorna di fascino, ha sapore di miele, abbaglia, ci alimenta: guardando in alto, fra i pini, la luce filtra i suoi raggi e la resina sentiamo attaccata alle dita. Un innalzamento con la vita che sa di ritorno, tra stati di estasi "in perfetta armonia | con la meraviglia. Profumi | fuori-dentro la pelle". Un senso di continuità conduce ad ampiezze-trasformazioni: "Quando passa la morte | tutto sembra come prima - | ...l'anima si traveste- | lascia spazio al contatto". Le voragini si aprono e si ricolmano, appianata la vita scorre di nuovo. Si intraprendono nuovi modi di vivere, si è un po' come distaccati dalla terra con un senso di assoluto. Con l'idea di Cristo che è coerenza nei comportamenti e sensibilità verso il bene e il bello. Sintonie e parallelismi, se corre un unico flusso di idee, unificati si fanno i volti. Laura Pierdicchi sparge nella casa lampi di intuizione, pensieri che mettono in fermentazione intelletto e sentimenti. Tanta aspettazione nei gironi, si è in volo con l'immaginazione che colma i vuoti di un cuore spesso desolato, l'immensità che ci è vicina stimola lo spirito. Dalle essenzialità e dalla unicità di vedute una poesia denudata con sete di libertà e di ardore. I versi che sono idee di concentrazione fanno capire meglio, passando attraverso le esperienze accumulate nella vita. L'amarezza non si dissipa con facilità, c'è tanta irrazionalità, tanto miasma nel nostro tempo. Laura Pierdicchi estenuata, spesso come sprofondata in un abisso, ma si ostina ad elevarsi dal tanto chiasso e annebbiamento diffusi: "Oggi più del solito | la poesia mi preme | mi chiede spazio-freme | schiava devota | ubbidisco con amore". Sempre pronta con vigile animo ai principi che sono filosofia della vita, alle fondamentalità esistenziali. Poesia e saggezza che fanno procedere in modo costruttivo, con un aspetto lindo, con un'adamantina struttura di carattere. I versi della seconda parte di Intrecci con lama sottile hanno del prosastico, dell'assonanza, sono contro la passivita di presenze meccaniche che irretiscono la mente e la conturbano. C'è un movimento di idee illuminate, atte a selezionare fra realtà contrastanti. Si mira a perseguire consuetudini che ci rendono degni della nostra superiorità intellettiva, chiamati come si è a non "distruggere la coscienza", a rinvigorire le quanta possedute dal nostro "essere".

Recensione
Literary © 1997-2024 - Issn 1971-9175 - Libraria Padovana Editrice - P.I. IT02493400283 - Privacy - Cookie - Gerenza