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Caro Giovanni,

qualche giorno fa mi è arrivata la tua ultima raccolta di poesia, dono gradito anche perché, costretta a riposo da una brutta influenza, potevo evadere dal grigiore di questi giorni piovosi solo attraverso le parole. Quindi l’ho letta tutto di seguito e poi con calma sono tornata su alcuni punti.

Non esercito il mestiere di critico, perciò non aspettarti disamine dotte ed erudite, ma solo brevi annotazioni di appassionata lettrice.

“Solitudine e silenzio” è un binomio che percorre un po’ tutto il libro ora in modo esplicito ora in modo sotteso e appena avvertibile. Ne eravamo stati preavvertiti dal titolo stesso della silloge poetica, Luce crepuscolare: ciò che resta del lungo giorno della vita, che conserva tuttavia una sua luce dolce e malinconica. Si tratta comunque di una solitudine nutrita di memoria, una memoria che conserva intatto il senso della (tua) vita. Questo mi sembra un elemento distintivo di questa tua Luce crepuscolare, direi una qualità positiva dell’opera tutta: il disvelamento di un animo che, pur prendendo consapevolezza del passare impietoso del tempo (“troppo lungo il viaggio | per le strade del mondo.| Si è fatto lento il passo”), pur avendo messo nel conto le “sconfitte e le vittorie”come avviene per ogni avventura umana, sa (ed afferma) che “nessuna lama uccide la memoria” e questa persiste a nutrire i nostri giorni così come in altri tempi la presenza delle persone amate ci nutriva e rendeva pieni i nostri giorni.

Questa è per me la profonda lezione del tuo dettato poetico, che si arricchisce di altre corde non meno coinvolgenti: la natura, specchio di emozioni e principio di bellezza e di conforto (“una lucciola passa e mi rincuora”); la passione per la poesia e le parole (del “vecchio poeta che ancora s’incanta e canta sulla scena del mondo”); e ancora un sentimento forte di fede: “Nessun dilemma turberà il viaggio | trovato il giusto passo | verso la nuova Luce”.

E se “ la tua stanza”, come dici nell’ultima lirica, è “carica di sogni e di memoria”, allora vuol dire che questa tua “luce crepuscolare” è ancora viva e vitale.

Carissimi saluti Clara

20-03-011

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