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Con una limpida
musica interiore che l’alimenta e senza velleità innovatrici di linguaggio, la
poesia di “Neumi” è efficace ed autentica.
Le sue quinte hanno tinte sobrie,
garbate, i suoi fondali possiedono il ritmo di una quotidianità pregna di spazi
semplici del naturale e tutti gli ingredienti che insaporiscono un tenero e
sommesso desiderio di sperare e di credere, anche se in piena scena traspare
spesso la paura, che esce sottoforma di abitudine, d’ingenuità, di smarrimento e
di fragilità tutta femminile. Alla radice del verso ed intorno alle rapide ma
vivide figurazioni espressive, s’avvertono sempre un alto silenzio ed una
meditazione profonda, tali da coinvolgere chi legge in una magica dimensione
interiore.
Dopo la prima e
felice pubblicazione poetica datata 1979, questa seconda della Pierdicchi era
attesa dalla critica e dai lettori come un grande appuntamento, che ha
suggellato il successo, entusiasmando tutti, grazie alla spontaneità e alla
schiettezza che caratterizzano il canto di questa vibrante poetessa.
Veneziana, fascinosa nella sua innata e bella riservatezza, protagonista
dell’agone letterario, (sta conseguendo, nell’area della poesia, ininterrotti e
prestigiosi riconoscimenti) ella rappresenta la validità di una notevole
esperienza umana e lirica, cogliendo l’universale nel particolare e regalandoci
una pacatezza nuova, un’arte priva di rilievi improvvisi, di impeti, ma ricca di
atti di fede nei valori dello spirito.
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Recensione |
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