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Florio
Monica (Napoli), scrittrice, saggista e Press Office/Communication & PR Manager. Giornalista pubblicista dal settembre 2001, scrive su “L’Avanti!”, “L’Isola”
e la testata
Zappingrivista.it. Ha collaborato con “Cronache di Napoli”, “Il Denaro”,
“Sìlarus”, “Arte & Carte” e
Napoliontheroad.it.
Esordisce con il saggio Il guappo – nella storia, nell’arte, nel costume (2004,
Kairòs
Edizioni).
È presente nelle antologie “Se mi lasci non male” a cura di Gianni Puca (2010,
Kairòs
Edizioni), “Enciclopedia degli scrittori inesistenti” a cura di Giancarlo
Marino e Aldo Putignano (2009, Boopen Led Editore), “Lavoro in corso” (2008,
Albus
Edizioni), Partenope pandemonium” (2007, Larcher Editore),“San Gennoir” (2006,
Kairòs
Edizioni), “Vedi Napoli e poi scrivi” (2005, Kairòs
Edizioni) e ha partecipato al
volume “Dario Argento – Confessioni di un maestro dell’horror” di F. Maiello (2007,
Alacràn
Edizioni).
Con il racconto “Padre Rock” ha vinto nel 2006 il primo premio per la narrativa
inedita alla 38a edizione del "Premio Nazionale Sìlarus”.
Affianca l’attività letteraria con quella di operatrice culturale: lavora
come Responsabile della comunicazione per la Kairòs Edizioni di Napoli per cui
cura gli eventi letterari, le interviste televisive e l’ufficio stampa. In
qualità di Personal Manager gestisce in proprio gli scrittori editi da altri
marchi garantendo loro una maggiore visibilità sul mercato.
Sulla sua produzione letteraria hanno scritto, tra gli altri:
T. Castaldo [“Il Roma”] «In questo saggio l’Autrice,
attraverso una certosina ricostruzione storica, riporta alla luce la figura del
“guascone napoletano” (come lo definiva Ferdinando Russo), rispolverata da
mitizzanti rappresentazioni teatrali e poetiche, ma anche riscattata dalle
improprie associazioni con la spregiudicata e più spregevole figura del
camorrista.»; S. Diaz Gonzalez [sul racconto
L'uomo della folla in
Lucidamente.com] «In un testo pieno di colore, la F. ci fa immergere nel buio, nel silenzio
della notte; sentiamo col protagonista i piccoli rumori, il respiro, il
tremolio. Ci lasciamo inebriare dal disorientamento labirintico dei vicoli pieni
di fatiscenza. Un viaggio di sensazioni.»; C. Falanga
[“Il Mattino"] «Una nuova storia sulla figura di questo personaggio
popolare è stata scritta di recente da F., appassionata ricercatrice di storia del costume, che con
Il Guappo nella
storia, nell’arte, nel costume dà alle stampe un lavoro molto interessante, e
offre al lettore uno spaccato storico, inconsueto e di gradevole lettura, della
città di Napoli… Il saggio è un excursus appassionato nella storia del costume e
negli aneddoti raccontati e tramandati su alcuni personaggi della città, e su
figure di guappi, dal Regno borbonico agli anni Sessanta del Novecento.»;
A. Fresa [“Napolipiù] «Il lavoro di F.
risulta prezioso per la struttura e per l’ipotesi interpretativa che, perseguita
con straordinaria padronanza e semplicità, consente anche al lettore più
distratto nel campo storico, di viaggiare tra leggendarie figure ed episodi
desunti dalla storiografia, senza i salti nel vuoto di visioni puramente
letterarie e quasi romantiche.»; S. Gaudino
[“La Repubblica”] «Testimonianza di una Napoli
che non c’è più il saggio di F. Il guappo, nella storia, nell’arte,
nel costume è un libro che restituisce a questa figura la sua più autentica
connotazione di “spirito libero”.»; S.
Gheli [sul racconto Old Souls in: Dario Argento. Confessioni di un maestro
dell’horror di Fabio Maiello] «Il 2007 sembra davvero l’anno della riscossa per
Dario Argento, un regista spesso snobbato dalla critica nostrana, che
improvvisamente sembra puntare su di lui tutti i riflettori.... Una critica che
soltanto oggi, finalmente libera da certi schemi ideologici, sa riconoscere
quella “sfida alla visione dello sguardo univoco” di cui si fanno carico certe
inquadrature di Dario Argento. Non a caso questa prima parte del libro viene
conclusa dal racconto Old Souls di F. in cui il protagonista è
appunto un critico di nome Egidio Corbi, invitato a un convegno su Dario
Argento, regista che considera un “morboso manierista”. All’interno dell’albergo
che lo ospita il critico sarà però aggredito da strane visioni, incubi che
sembrano provenire direttamente dai film del regista tanto odiato, creature
pronte a vendicarsi di chi, per cecità, le aveva relegate in un angolo sperduto
della propria mente gettando per sempre la chiave.»;
Giuria del Premio "Sìlarus" [racconto Padre rock] «…La linea del ritmo narrativo è duttile e fluida,
intessuta di sentimenti palpitanti che sfociato in una ripiegata sofferenza,
assai convincente.»; A. Palumbo [Campaniasuweb.it]
«F., in questo saggio davvero gustoso,
approfondisce il percorso storico che ha portato alla nascita di questa figura:
le biografie dei principali esponenti, Antonio Spavone, Pupetta Maresca o
Pasquale Simonetti, noto per aver schiaffeggiato in pubblico Luky Luciano, i
riferimenti letterari, quelli teatrali e cinematografici, come “Carmela è una
bambola”, “San Giovanni decollato” o “Un turco napoletano”.»;
L. Scepi [Napolinoir.it]
«L’uomo della folla è la storia di un
inseguimento, che inizia in un teatro vuoto, alla fine di uno spettacolo, e si
dipana attraverso le strade del Vomero fino ad un pianerottolo male illuminato,
dove trova il suo tragico epilogo. Lo stile della F. è asciutto, quasi
essenziale, ma l’autrice ha il pregio di far intuire al lettore, attraverso un
gioco sottile di illusioni, anche ciò che non dice.».
monica_florio@libero.it
www.modulazioni.it
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