| |
Pierfederici
Alessandro (Treviso), musicista e scrittore, vive a Treviso.
Musicista, diplomato in Pianoforte e Composizione nei Conservatori italiani e in
Direzione d’orchestra nei “Wiener Meisterkurse” di Vienna. La sua attività
internazionale di docente, pianista accompagnatore e direttore d’orchestra lo ha
portato, oltre che in numerose città d’Italia (teatri lirici, festival, concorsi
e corsi di perfezionamento nazionali e internazionali), in Europa (Parigi, Salle
Pleyel; Dublino, National Concert Hall; Spagna, Grecia), negli USA (Los Angeles,
Istituto Italiano di cultura), in Giappone (Tokyo, Bunka Kaikan) e in Brasile
(San Paolo, Conservatorio Souza Lima). Ha collaborato con cantanti di fama
internazionale, importanti direttori d’orchestra e registi e nel 2005 ha
partecipato in qualità di assistente alla prima rappresentazione giapponese di
“Turandot” di Puccini con il nuovo finale di L. Berio.
Dal
2008 è fondatore e presidente dell’Associazione culturale “Musicaemozioni” di
Treviso che si occupa della formazione e della promozione di giovani studenti ed
artisti della lirica, attraverso la creazione e l’organizzazione di eventi
musicali legati ad altre espressioni artistiche, alla storia ed alla
letteratura. Per “Musicaemozioni” è l’ideatore delle tematiche e dei programmi
di tutti gli eventi, ai quali prende parte direttamente come relatore e
pianista. Fra questi si ricordano “I Salotti Risorgimentali”, spettacolo
eseguito in numerose città d’Italia e presso gli “Amici del Loggione del Teatro
alla Scala”; numerosi salotti sulla musica vocale della “Belle Epoque”; gli
eventi dedicati al Lied ed al Romanticismo tedesco; gli “Omaggi a Gustav Mahler”
in occasione del 100° anniversario della morte; gli eventi dedicati alle figure
di Richard Wagner (“La poesia e la musica di R. Wagner tra Germania e Italia”),
Mozart e Da Ponte (“Le figure femminili del teatro di Mozart e Da Ponte”),
Arrigo Boito e C.W.Gluck, per i 300 anni della nascita, nonché un Master Class
per cantanti sulle opere liriche tratte dai drammi di V. Hugo.
Per
le proposte culturali realizzate in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia
dall’Associazione di cui è Presidente, ha ricevuto una lettera di gradimento da
parte del Presidente della Repubblica.
Dal
2011, inoltre, è stato protagonista, a Bologna, di cinque rassegne annuali di
musica vocale da camera, uno dei pochissimi esempi di questo genere in Italia,
create da Musicaemozioni col titolo “Liederemozioni”, per un totale di
quattordici concerti.
Nel
2013, anno del Bicentenario della nascita di G. Verdi e R.
Wagner, ha tenuto a
Treviso tre conferenze con interventi musicali ed un Gala lirico su Giuseppe
Verdi, una conferenza-concerto dedicata alla figura di Richard Wagner, due
concerti con l’integrale della musica vocale da camera dei rispettivi autori (A
Bologna, nell’ambito della Terza Edizione di Liederemozioni), ed ha
espressamente ideato il progetto “Tutte le Opere di Giuseppe Verdi”: due
concerti tenutisi a Villa Correr Pisani di Montebelluna, consistenti in un
programma musicale comprendente un brano per ogni opera verdiana in ordine
cronologico. Nell’ambito della stessa ricorrenza si è esibito in concerti anche
a Trieste e in altre città d’Italia.
Dal
2014 ha iniziato a progettare e realizzare, quale pianista e relatore, eventi
culturali e musicali correlati al centenario dello scoppio della Prima Guerra
Mondiale, il primo dei quali, “Dal sogno della Belle Époque all’incubo della
guerra” si è tenuto a Treviso ed è poi stato sviluppato in una rassegna tenutasi
nel 2015.
Nell’isola de La Palma (Canarie), fra il 2009 e il 2016 si è esibito ancora in
altri quattro concerti presso la Casa de Cultura di El Paso e vi ha organizzato
e tenuto, assieme a Lucia Mazzaria, il I e II Master Class internazionale di
canto lirico ed interpretazione musicale “Vacanza Studio”, conclusisi entrambi
con il Gran Gala “Voces del mundo”, che lo hanno sempre visto quale
accompagnatore.
Inoltre, dal 2006 collabora regolarmente con Eurolirica di Nagoya (Giappone),
per la quale ha preparato e diretto numerose produzioni operistiche: “La
Traviata”, “Rigoletto”, “Il Campiello”, “Anna Bolena”, “Eugenio Onegin”,
“Carmen”, “Thäis”.
Il
suo interesse per la scrittura inizia fin dagli anni di scuola con la passione
per la poesia, la saggistica e la narrativa.
Opere pubblicate:
Ascesa al regno degli immortali
(2013), Oltre le colonne d'Ercole. Verdi e Wagner alla
mia maniera (2016), Racconti e memorie di
isole e mari (2016, narrativa).
Ritorno al tempo
che non fu (2011, romanzo) riceve unanime
plauso dalla critica per la singolarità della vicenda, lo stile e la componente
psicologica e simbolica che lo caratterizza
Sulla sua prima opera hanno scritto:
Christian Di Masi «...il romanzo lascia la
sensazione non di aver letto un libro, ma di aver vissuto un sogno in cui ognuno
di noi è stato almeno una volta partecipe...» - Monica
Florio «...Caratterizzato da atmosfere oniriche e
romantiche, il romanzo... allude alle inquietudini del presente...»
- Antonio Fresa «…il
racconto si snoda con un’evoluzione continua e quasi labirintica che sembra
riportare a esperienze ed espressioni del miglior romanticismo. Il lavoro di P. offre
immediatamente uno spunto di riflessione assai evidente, proiettando, nello
svolgimento della trama, l’esperienza romantica prima ricordata in una
postmodernità che sembra non aver più paradigmi e categorie interpretative da
usare: il tempo che non fu è letteralmente il nostro passato che siamo chiamati,
di volta in volta, a reinventare, in funzione delle conquiste del nostro
presente e della nostra proiezione verso il futuro.» -
Marilena Genovese «...il
romanzo affascina a partire dal suo Incipit, che afferra immediatamente il
lettore e lo scaglia nel vivo della narrazione.» -
Ginevra Grisi «Emerge dalla scrittura di
, che scorre fluida e chiara come il fiume che è teatro delle vicende dei
protagonisti, una vena intensamente romantica: l’irrazionale, il mistero, la
spiritualità sono tutti ingredienti che concorrono a rendere quanto mai speziato
il racconto. Allo stesso tempo, però, la fuga verso il fantastico viene messa a
freno da una sponda introspettiva - tipica del romanzo novecentesco - sempre
presente, quasi che gli eventi occorsi fossero occasioni di riflessione su se
stessi.» - Flavia Lepre
«...non solo un romanzo con molta similitudine con le
fiabe più fantasiose, ma anche un libro con caratteristiche dei libri gialli...
...una fantasia pregevole che, con molta maestria ed intelligente acutezza, si
scioglie e si dissolve in forma tecnicamente perfetta...» -
Luciano Nanni «Da un
proposito di suicidio alla suprema conoscenza: così sembra il viaggio –
esteriore ma intimo – del protagonista; e nel procedere della narrazione si
accentua quel sentimento misterioso che appartiene alla realtà secondo una
visuale forse romantica — da notare la lievità dello stile, una scrittura
limpida ed evocativa, perfetta diremmo, almeno in senso letterario. I ricordi
traspaiono sfumati nell’aura di un presente ipotetico: parti descrittive, anzi
riflessive (ca XIII, per es.) si completano con la natura e la sua bellezza.
Nessun dissidio tra fede e ragione? Lasciamo al lettore il dilemma, e il piacere
di seguire una ‘storia’ condotta con mano maestra.» -
Italo Pignatelli «...La
trama, fitta e attraversata da versatili e sapienti intrecci, ricorda un arazzo
ottocentesco con immagini allegoriche trapuntate di frutta e fiori.»
- Antonio Spagnuolo «...opera
prima veramente corposa e tutta da leggere... una sintassi pulita, secca,
calibrata, come ormai non è solito riscontrare.»
Carmen: da Mérimée a Bizet,
(2011, testo drammatico-narrativo) opera realizzata
per l’omonimo spettacolo musicale, presentato nel 2011 a Villa Correr Pisani di
Montebelluna (Treviso) nell’ambito della rassegna “Un libro all’opera” e ripreso
a Thiene (Vicenza) nella stagione primaverile del Comune “Metti una sera... in
musica 2012”;
Ascesa al regno degli immortali
(2013, romanzo) tormentata vicenda di un musicista della Belle Epoque,
alla ricerca di un’impossibile conciliazione di arte ideale e vita reale, nella
quale si fondono suggestioni storiche, psicologiche, filosofiche attorno al tema
portante della musica narrata attraverso le parole del protagonista. La prima
presentazione del romanzo è avvenuta a Trieste, città in cui si svolge gran
parte della vicenda, con la partecipazione del giornalista e critico musicale
Rino Alessi
Sulla sua seconda opera hanno scritto:
Franco Bottacini «Il libro di non verrà apprezzato solo dai
melomani per la sensibilità nel condurre la narrazione come se si leggesse sullo
spartito, come se fosse la musica stessa a spingere il percorso della
narrazione, ma sarà apprezzato anche per la capacità dell'autore di plasmare i
personaggi e il loro carattere, per l'introspezione della materia e per il
linguaggio elegante ma non complesso.» - Elisa Davoglio
«Ma siamo anche in presenza di uno scrittore, capace di rendere presente e
incandescente il fuoco dell’arte, dell’assoluto innalzamento e abisso che
comporta l’adesione totale al proprio talento. In ultima analisi siamo di fronte
ad un romanzo di iniziazione in cui il protagonista, evidentemente musicista, è
portato a maturare una propria scelta nel dissidio inevitabile tra realtà e
ideale. E allora, in estrema analisi, siamo forse nel cuore del pensiero
esistenzialista, tra le pagine di un dettato che va ben oltre gli spartiti cui
rimanda.» - Monica Florio «…un’opera ambiziosa che è, al tempo stesso, romanzo di
formazione e affresco di un periodo, la Belle Époque, colto nel suo declino.» -
Luciano Nanni «L’ipostasi e il rapporto tra il personaggio e il suo autore (che
è musicista) sono all’interno di un’eleganza di scrittura in cui gli eventuali
inserti musicali (esempi: il concerto K466, l’Erlkönig o i Papillons)
vengono svolti aggiungendo osservazioni utili anche a chi già li conosce. Ma il
romanzo, suddiviso di tre parti per complessivi quaranta capitoli, procede su
diversi piani: descrittivo, psicologico e narrativo. Sembra quasi che l’arte si
opponga all’amore – quando si crea in alternativa una figura femminile – e che
addirittura se non viene compresa esiga un estremo sacrificio. Un’asserzione
come “La musica è la realtà!” ( 96) spinge a riflettere sul suo ruolo
effettivo, e su cosa veramente essa sia in grado di esprimere al di là del suono
ridotto a mero elemento acustico. L’essere umano, si sa, vuole andare oltre.» -
Antonietta Mirra «L’autore riesce ancora una volta a presentare figure
femminili indimenticabili, da Edvige a Maddalena, senza dimenticare Marina e la
meravigliosa Helene. Tutte donne forti, determinate, molto femminili, che
incarnano un ideale di perfezione senza tempo. …un romanzo con importanti spunti
filosofici che aprono profonde riflessioni sulla vita e sulla morte e
soprattutto sul rapporto che entrambi hanno con l’arte.» -
Daniela Quieti « torna a emozionare con l’avvincente
itinerario introspettivo e umano del protagonista del romanzo Ascesa al regno
degli immortali. Con originale e raffinata cifra analitica e narrativa,
indaga le dolenti esperienze esistenziali e reali dell’intera vita del suo
personaggio, esposto ai fatali trasalimenti consequenziali al mutare degli
itinerari e delle interruzioni deliberate o imposte dal quotidiano vivere.» -
Mariacarla Rubinacci «Vero romanzo-fiume,
“Ascesa al regno degli immortali” è un omaggio alla musica, in cui viene
spiegato con precisione l’andamento delle note ispiratrici di sentimenti e di
travagli da parte di colui che l’ha composta o si accinge a scriverla. Metafora
del tempo che scorre, fuga verso il futuro e ritorno al passato, è il treno che
da Trieste a Vienna (e viceversa) culla Anton sul filo dei ricordi, dove la
giovinezza si alterna alla maturità, dove la “crepa” intravista sulla parete
della sua stanza di adolescente si allarga ogni volta per ricordargli che la
sofferenza è la sola ispiratrice.» - Tania Sabatino
«…è la storia di un duro conflitto fra queste due spinte opposte, conflitto che
inizialmente ha per campo di battaglia l’animo inquieto di un ragazzino votato a
imprese maggiori di lui e destinato a smarrirsi in un mondo inesistente, e poi
l’uomo adulto impegnato a far convivere in sé due pulsioni apparentemente
inconciliabili. La coesistenza tra versante ideale e reale è possibile ma nasce
solo da una successione di lotte, delusioni, desideri inappagati e rimorsi, uno
stato d’animo ricorrente e costante nell’artista, anch’esso di matrice
autobiografica.» -
Entrambi i romanzi hanno riscosso anche l’apprezzamento dell’illustre critico
letterario Giorgio Bárberi Squarotti.
Oltre le colonne d'Ercole. Verdi e
Wagner alla mia maniera (2016, narrativa-saggistica) opera
nella quale l’esperienza di musicista e lo stile dello scrittore si mettono al
servizio di un lavoro ad un tempo divulgativo, analitico (con digressioni sugli
aspetti biografici, sulla storia, la filosofia, l’arte, la mitologia e
l’esoterismo) e narrativo, con la presenza di racconti di fantasia e un
Epistolario impossibile, volti a suggerire ulteriori interpretazioni e a
delineare aspetti particolari della personalità e della vita dei due musicisti
trattati
Sulla sua terza opera hanno scritto:
Luciano Nanni «…seguendo il libro come una
guida si incontrano cose nuove, dimostrando che la saggistica quand’è supportata
da una costante ‘assimilazione’ diventa non solo informativa ma anche creativa.»
- Daniela Quieti «Il saggio di , con un implicante
approccio letterario, sa appassionare anche coloro che non hanno una conoscenza
tecnica della musica, perché interpreta profondamente i tormenti dell’essere dei
due protagonisti. La scrittura si dipana dal Verdi giovanile al suo profondo
senso di humanitas per la sensibilità della gente comune, fino alla grande
meditazione sulla morte rappresentata dal Requiem; e dal mito al dramma musicale
di Wagner, un universo di emozioni intrise di sapienza arcaica e fiabesca, dalla
leggenda del Graal al “Tristan und Isolde”, tra ricordi della giovinezza e
suggestioni storiche. E' un saggio ma anche un'opera di narrativa in quanto
presenta aspetti biografici e contiene alcuni racconti e un originale
"Epistolario impossibile" che riverbera immagini umane e stimolanti dei due
maestri, insieme a un rinnovato sfondo della loro ambientazione storica e
genialità proiettate nell’attuale millennio, quali il rapporto tra artista e
politica, la distanza tra artista e pubblico e il suo ruolo nel contesto
sociale.”
Ha
scritto alcuni lavori teatrali, sempre unendo creazione e invenzione letteraria
ai brani musicali, (“Carmen: da Mérimée a Bizet”, dato in prima rappresentazione
nel 2011 e ripreso nel 2012 presso il Teatro Comunale di Thiene; “Mozart e Da
Ponte: un storia in tre atti”) pubblicati, unitamente a brevi saggi ed articoli
culturali o prose di viaggio, sul portale
www.literary.it.
Si
occupa anche di conferenze su tematiche musicali ed ha recensito opere di
narrativa contemporanea su alcune testate on line.
Racconti e memorie di isole e mari (2016,
narrativa), raccolta di sedici
racconti la cui matrice comune è la suggestione dei paesaggi marini, che nasce
dalla rievocazione di ricordi giovanili, di antiche storie, di narrazioni
fantastiche, misteriose, mitiche ascoltate in tanti anni e ricreate dalla
fantasia, cui si aggiungono le riflessioni sulla realtà dell’uomo e
l’introspezione psicologica ispirate dall’osservazione della natura.
www.alessandropierfederici.it
www.musicaemozioni.it
| |
|
autore |
|