Io,
Pru e una sfumatura di giallo
L’universo femminile è spesso al centro della produzione di Fosca Andraghetti,
anche quando l’Autrice esplora generi per lei inconsueti come il giallo.
In
questo breve romanzo viene delineato il personaggio di Andrea, una donna
realizzata la cui tranquilla esistenza è scossa da una serie di eventi
incresciosi che culminano nell’accusa di complicità nell’omicidio della
sorellastra Gabriella.
Una
nota di inquietudine pervade la vicenda: qualcosa nella vita di Andrea si è
incrinato per sempre, offuscando persino il rapporto con la madre, colpevole di
averle taciuto, per orgoglio, la verità sul conto del padre che le ha
abbandonate creandosi un’altra famiglia.
Testimone dell’accaduto è Pru, cagnetta dispettosa con cui la protagonista ha un
rapporto quasi simbiotico e che sancisce, con la sua presenza, il legame con
quella quotidianità messa in discussione.
L’abilità nel caratterizzare i personaggi fa passare in secondo piano il
meccanismo dell’indagine e della scoperta del colpevole che domina nella seconda
parte del libro, nella quale l’azione si sposta nei Caraibi dove Andrea e il
consorte dovranno vedersela con il misterioso individuo riconoscibile solo dal
tatuaggio a forma di croce sul polso.
Nel
suo percorso di maturazione Andrea dovrà confrontarsi con l’Altro a lungo
ignorato, simboleggiato dalla sorella sbandata che compare all’improvviso per
rubarle ciò che le è più caro (identità virtuale, libertà, oggetti) e per
piombare, in modo altrettanto repentino, nell’oblio.
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