L'anima e il lago –
poemetto in tredici step di densa affabulazione – vincitore del "Premio
Città di Pomezia 2010" (sezione poesia), ci ripropone l'opera della poetessa
Giorgina Busca Gernetti, una delle figure più interessanti del panorama poetico
nazionale.
Busca Gernetti riesce infatti ad
innestare le caratteristiche di una modernissima e personale pagina poetica
sugli strumenti metrici e compositivi validati dalla tradizione: valendosi di
una struttura strofica estremamente variabile, che intercetta il classico e
poggia solidamente sulle indefettibili categorie leopardiane dell'endecasillabo
e del settenario.
L'anima e il lago muove
da vicende riconducibili all'esperienza personale, intrisa di sofferenza e di
rimpianto, per dilatarsi alla vicenda del dolore universale. E, in quanto tale,
suscettibile di un'immediata appropriazione da parte del lettore. Un lettore che
si vuole attento, sofisticato, sensibile: come deve essere giocoforza chi
preferisca la lettura della poesia alle più corrive forme di intrattenimento
letterario.
Partendo dalla Tempesta sul
lago in agosto, l’Autrice declina subito le caratteristiche della sua opera:
un descrittivismo pittorico (in cui si alternano momenti elegiaci e altri di
intensa drammaticità), giustapposto, non sovrapposto, a una diegesi intima, a un
dialogo con se stessa alla ricerca delle radici della vita e del dolore.
Non ci vuole molto a intendere
il registro intimista e la natura intesa come stato d'animo, come proiezione del
sé nel teatro del panorama lacustre. Lago che è insieme reale, coi suoi
insondabili abissi di funerei presagi, e metaforico di un liquido amniotico in
cui la vita si genera e si esalta.
Così le visioni realistiche si
fanno simulacri di incubi, fino all'epifania finale di un giorno in cui la
solarità onora candide vele, cigni e gabbiani, sciogliendo le inquietudini e
risolvendo i legami del buio. Forse la disperazione si apre ad un messaggio di
speranza. Forse, lo spirito può riemergere a più pacati orizzonti.
Forse è dalla forza limpida della poesia che si può aprire una prospettiva
persuasa e pacificata.
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