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Storie di donne, storie di vita: nel giorno che ogni anno viene dedicato all’altra “metà del cielo”, il pur intramontabile rametto di mimosa sembra non bastare più a dare il senso di una festa in cui talvolta si tende a sottolineare l’aspetto meramente estetico a scapito dell’essenza stessa della femminilità. Una femminilità ora gridata, ora appena accennata o sussurrata, ma sempre presente nelle parole e nei gesti della donna più autentica, quella con la D maiuscola. Ecco perché nessun giorno è più opportuno dell’8 marzo per presentare Donne in fuga di Roberta Degl’Innocenti un libro che esplora le profondità dell’universo-donna in modo discreto e intenso.

Il volume viene presentato oggi (alle 15) al Palagio di Parte Guelfa alla presenza dell’autrice e dell’assessore alla valorizzazione delle tradizioni fiorentine Eugenio Giani: all’appuntamento interverranno anche Enrico Nistri e Alessandro resti, che hanno curato l’introduzione e la prefazione del libro. Una narrazione vera, autentica, non incentrata su un’ideale di donna assoluta e trascendentale né svincolata dai legami di una quotidianità stringente: una figura di donna – o meglio, diverse tipologie di donne – pienamente coinvolte in realtà speso difficili e spoetizzanti. Eppure le Donne in fuga di cui il libro vuol essere specchio non sono persone che scappano soltanto dalle brutture della realtà: si tratta di ragazze senza volto né età ma con identità dai contorni ben definiti, che cercano una via di fuga “da se stesse e per se stesse”, come ha sottolineato Enrico Nistri. Si chiamano Fiore, Esterina, Anita, Lucetta, Valli e Camilla: protagoniste di storie, se non vere, almeno verosimili ed in cui non è difficile immedesimarsi. Le loro sono storie “di terrea e di cielo”, “di follia”, “di un desiderio”. “di strada e d’azzurro” e “trapunte di nero”: vicende in cui l’essenza più intima della femminilità emerge con forza e delicatezza al tempo stesso e –grazie alle doti di un’autrice sensibile e profonda come Roberta Degl’Innocenti – l’anelito della libertà trasuda da ogni pagina con vigore e intensità, ma non senza un velo di poesia e malinconia.

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