| |
Con un andamento
fresco e disinvolto, espressione di una notevole sapienza formale, specie nel
creare immagini originali e vivaci, Roberta Degl’Innocenti ci ha dato un nuovo
libro di versi dal titolo D’aria e d’acqua le parole.
La nota che
maggiormente lo contraddistingue è la levità con la quale si presenta; e
tuttavia non bisogna lasciarsi ingannare, perché, al di là di essa, sempre si
intuiscono nei suoi testi dei profondi pensieri.
Ma leggiamo: “E
tu, madre, piegata | al vento, frusta di giunco | bacca di ginepro, | abbraccio
di convolvolo alla rete” (Crepuscolo di ciglia); “Forse è un’estate come
questa, | orfana di vento e di canzoni | a liberare i grilli graffiacielo” (Graffiacielo);
“Dorme la mia città dentro le mura | come un glicine placido, avvolgente. | Su
guizzi d’una danza minuetto | sbadigliano gli odori” (Minuetto).
Quello di Roberta Degl’Innocenti è, come
bene osserva Paolo Ruffilli nella sua prefazione al libro, un “canto pieno”, che
sgorga con fluidità e scioltezza: ed è un’osservazione che ci offre l’esatta
cognizione delle qualità intrinseche di una poesia che nasce dallo stupore e
dalla letizia di fronte alle meraviglie del mondo: “Voglio rubare una
canzone zingara | irrequieta, da tenere nel cavo della mano, | per sbirciare
ogni tanto, di nascosto”, ella dice in“ (Motivo zingaro); e
termina la sua raccolta con questi emblematici versi: “C’è una strada dove
vivono gli Amori. | Tate, gioco di sillabe, cuore generoso. | Di nebbia è il
tempo, polvere di farfalle. | Firmamento di luci alla collina” (Firmamento di
luci).
E’ questo il ritmo di Roberta
Degl’Innocenti: un ritmo che affiora in lei dal profondo e sempre la conforta e
l’appaga: “Ho chiamato a raccolta gli alberi del bosco, | proprio tutti, a
scoprire il rifugio segreto | degli uccelli” (Favola segreta); “Un
sorriso in tasca, è quello che mi occorre, | per pagare il pedaggio al
gabelliere” (Un sorriso in tasca).
Pare quasi un
invito alla gioia.
| |
|
Recensione |
|