Memorie per Adolfo Oxiliz
Salone Annigoni - Basilica di San Marco
Firenze, 5 giugno 2012
Di Giancarlo sono compagna di
viaggio dentro Pianeta Poesia. Di lui conosco l’entusiasmo talvolta irruente, la
sincerità e il senso di fedeltà all’amicizia e di gratitudine per il bene
ricevuto, fedeltà e gratitudine che contraddistinguono anche il suo saggio
memoriale dedicato alla figura di Adolfo Oxilia, l’intellettuale sodale di
Papini, fondatore della rivista L’Ultima e conduttore dell’Associazione
La Camerata dei Poeti. Fine linguista, autore di importanti saggi sulla
poesia d’ogni tempo e luogo, ha collaborato a periodici e giornali italiani e
stranieri con una rubrica metalinguistica.
Giancarlo Bianchi nel suo
riconoscente omaggio ne ha raccolto testimonianze, documenti, immagini e poesie,
ricucendo a distanza di tempo quel tessuto relazionale privilegiato che lo
aveva legato a lui : due persone, Oxilia e Bianchi, diverse e affini nello
stesso tempo, e dal rapporto umano particolarmente ricco e spesso indicibile.
Eppure è importante testimoniarlo con la parola scritta, per quanto essa possa
almeno parzialmente condividerne e offrirne agli altri la preziosa sostanza.
Il valore morale e culturale di
Adolfo Oxilia ne ha fatto un maestro per molti, in particolare per Giancarlo
Bianchi che si sente di dirgli pubblicamente Grazie con questo
quaderno documentario, come lo ha ben definito Franco Manescalchi. Quaderno
dove l’umanità e la poesia che hanno legato i due, trovano secondo me l’acme del
sentire e del dire nelle due bellissime pagine, la 42 e la 43 dal titolo «La
musica della Poesia», pagine che portano l’Epigrafe di Oxilia tratta dal n° 1 de
L’Ultima, che parla della poesia come di quella scintilla fra la totalità
nuda dell’io e l’universalità del sopraio.
Quelle sopra citate sono pagine
di un dialogo postumo tra maestro e discepolo uniti dallo stesso ardore che la
poesia accende senza mai consumare. Alle parole del maestro Giancarlo risponde:
Non si sceglie la poesia ma
si è scelti da essa (…). Scrivere equivale ad entrare nell’affermazione della
solitudine, consegnarsi al fascino dell’assenza di tempo (…) . E’ tra la vita e
la morte che la parola poetica prosegue il suo cammino.
Un cammino comune che le Memorie per Adolfo Oxilia vogliono salvare dall’oblio.
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