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Gli ultimi mesi di vita dello scrittore Pietro Borsieri

Liberato dallo Spielberg nel 1836, lo scrittore e patriota Pietro Borsieri (che oggi viene ricordato nelle storie della lett. per le sue “Avventure letterarie di un giorno” un testo critico del 1816 in forma di dialogo sulla poetica del romanticismo), era giunto in Belgio, proveniente dagli Stati Uniti, il 27 marzo del 1839 ed era stato ospitato dai coniugi Arconati nel loro castello di Gaasbeek. Il secondo figlio di Costanza, Giammartino era nato, infatti, a novembre dello stesso anno, otto mesi dopo l’arrivo di Borsieri.

Pietro Borsieri in un ritratto conservato nel Museo del Risorgimento di Milano
e pubblicato nel libro su Ludovico Di Breme a cura di Antonio Marchini.

All'inizio del soggiorno in Belgio, Costanza aveva stimolato lo scrittore ad occuparsi di traduzioni dall’inglese con dei buoni risultati, ma successivamente si era lamentata nelle lettere agli amici, perché Borsieri, che aveva un carattere generoso, ma incostante, stava passando nei primi mesi del 1841 uno di quei periodi, in cui a livello letterario non concludeva nulla, e così, sentendosi, probabilmente, offeso dai rimproveri di Costanza e pensando che non poteva continuare a vivere sulle spalle di lei, lo scrittore aveva lasciato il Belgio ed era tornato a Milano, andando a vivere con la sorella Francesca (“Pietro Borsieri. Tra martiri e letterati”, Pescara, Edizioni Aternine, 1961).

Nel 1848 Pietro Borsieri e Costanza Arconati si erano ritrovati a Milano, dopo le Cinque Giornate (a cui sia Borsieri sia Berchet avevano partecipato attivamente) e la cacciata degli austriaci dalla città. In questo periodo era ripreso probabilmente anche il loro rapporto, come fa intuire una lettera del 1849, in cui Borsieri ringrazia Costanza della sua “sempre calda ed amatoria amicizia”.

Nel 1849, da quello che racconta Pellico, che aveva frequentato Borsieri, durante il periodo dell'esilio torinese, lo scrittore era, infatti, ancora in buona salute, come dimostra anche il fatto che aveva partecipato come volontario alla Battaglia di Novara del '49, nonostante avesse ormai 61 anni (s. pellico, Epistolario, Firenze, Le Monnier, 1856).

Al di là delle differenze di temperamento e delle diverse scelte di vita (Borsieri, dopo l’uscita dallo Spielberg, cercò di mantenersi facendo traduzioni dall’inglese in italiano, mentre Pellico accettò di andare a lavorare presso i marchesi Barolo di Torino, tornando alla condizione di “servitore”, in cui si era già trovato, prima dell’arresto, come precettore dei bambini del conte Luigi Porro), Silvio Pellico e Pietro Borsieri rimasero sempre amici, come testimonia questa lettera del 1852 (pubblicata nell’edizione dell’epistolario del 1856) in cui il Pellico scrive: “Ei si recò in luglio a Belgirate, sperando vantaggio da quell’aere, e pensava quindi d’andare a La Spezia. Preso da straordinario indebolimento, morì in Belgirate il 6 d’agosto 1852. Era uomo d’animo rettissimo, pieno d’amore per tutto ciò che è bello, per tutto ciò che è virtù. Benché io sappia che bisogna rassegnarsi a qualunque perdita, la morte di Borsieri m’ha profondamente addolorato. Qui in Torino egli era fresco, animato, vivissimo; non avrei mai pensato che toccava a me, così travagliato da infermità, di sopravvivergli.”

La casa dove ha soggiornato negli ultimi mesi della sua vita e dove è deceduto nel 1852.
(foto di Vittorio Grassi gentilmente concessa dall’autore)

Bibliografia

C. Archinto Trivulzio, Poesie scelte, a cura di Cristina Contilli, Lulu.com, 20083

G. Arconati Visconti, Viaggio in Arabia Petrea, Torino Loescher, 1875.

R. Barbiera, Passioni del risorgimento. Nuove pagine sulla Principessa di Belgioioso e il suo tempo con documenti inediti ed illustrazioni, Milano, Treves, 1903.

G. Berchet, Lettere alla marchesa Costanza Arconati, Roma, Istituto per la storia del risorgimento, 1956.

id., Opere edite e inedite, pubblicate da Francesco Cusani, Milano, Pirotta, 1863.

V. Gioberti, Ricordi biografici e carteggio, raccolti per cura di G. Massari, Torino, Tipografia eredi Botta, 1861.

A. Marchini, Ludovico Di Breme Arborio Gattinara (1780-1820) Grande letterato, poeta romantico e patriota, Genova, KC Edizioni, 2010.

M.L. Orsini Lalli, Pietro Borsieri. Tra martiri e letterati, Pescara, Edizioni Aternine, 1961.

S. Pellico, Dei doveri degli uomini, Torino, Botta, 1834.

id., Epistolario, Firenze, Le Monnier, 1856.

id., Poesie inedite, Torino, Tipografia Chirio e Mina, 1837.

A. Spinosa, Italiane: il lato segreto del Risorgimento, Milano, Mondadori, 1994.


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