L'amicizia di Silvio Pellico con il conte Federico
Confalonieri
Silvio Pellico aveva conosciuto il conte Confalonieri a
Milano nel 1816, ma la stima e l’amicizia reciproche si rafforzeranno
all’interno del carcere dello Spielberg, in cui il Pellico sarà rinchiuso dal
1822 al 1830 e il Confalonieri dal 1824 al 1836. Le lettere che i due amici si
scambieranno, dopo l’uscita dal carcere, sono la testimonianza di un’amicizia
profonda e sincera che si mantiene negli anni, nonostante le difficoltà prima
della prigionia e poi per il Confalonieri dell’esilio negli Stati Uniti e in
Francia.
Nobile milanese, finanziatore insieme al conte Luigi Porro
Lambertenghi della rivista "Il Conciliatore", Federico Confalonieri aveva
creato, infatti, la setta segreta dei Federati per lottare contro la dominazione
austriaca. Arrestato, dopo le confessioni di Giorgio Pallavicino, venne
condannato a morte, ma, grazie ad una petizione firmata da molti esponenti
dell’aristocrazia e dall’arcivescovo di Milano, la sua pena venne commutata in
quella del carcere a vita.
Liberato dallo Spielberg nel 1836, venne deportato negli
Stati Uniti. Rientrato a Milano grazie ad un’amnistia si sposò, in seconde
nozze, con la nobildonna irlandese Sofia O’Ferral. Nel 1830 era morta, infatti,
la prima moglie di Federico Confalonieri la contessa Teresa Casati che aveva
compiuto diversi viaggi a Vienna per ottenere dall’imperatore austriaco prima la
revoca della condanna a morte e poi condizioni di prigionia meno dure per il
marito.
Il Confalonieri morirà nel 1846 in Svizzera durante un
viaggio di rientro in patria, ancora relativamente giovane, visto che era nato a
Milano nel 1785, il Pellico morirà, invece, a Torino nel 1854 presso la casa
della marchesa Giulia Falletti di Barolo, dove lavorava ormai da tempo.
A noi oggi restano ancora, però, le loro lettere a ricordo di
un’amicizia salda e di lunga durata…
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