| |
Roberto Guerra, dichiarato
neofuturista a tutto tondo, saggista critico, poeta e pubblicista per diverse
testate nazionali, nell'ultima opera, qui in disamina, definisce una
schematica carrellata delle singolari tendenze ferraresi di rilievo
avanguardista, a lui note, spingendosi anche oltre Ferrara. L'analisi va
intesa in senso lato, coinvolgendo tipologie artistiche talora insospettabili.
Ne deriva un poliedrico ed acuto insieme di brevi monografie, «micrografie»,
su un'ottantina d'autori delle più disparate arti, in prevalenza scrittori. In
realtà gli autori citati saranno almeno un centinaio. Indubbia parola d'ordine
è il neoavanguardismo, spesso improntato ad un presunto neofuturismo,
visto e considerato che il medesimo Guerra da sempre si definisce tale.
Infatti s'è incluso tra i monografati con lo pseudonimo di Futurguerra, per
avere organizzato l'evento-anniversario, il 96°, della dichiarazione del
Manifesto del futurismo marinettiano. Evento allora (stiamo parlando del 2005)
denominato "Futurismo 100-4".
È in quest'ottica che spiccano
personaggi d'indubbia fama: il poeta Corrado Govoni (Copparo 1884-Anzio 1965);
lo scrittore Roberto Pazzi; l'allestitore Carlo Rambaldi, padre di King Kong,
E.T. eccetera; il critico d'arte Vittorio Sgarbi, posto tra i postfuturisti;
nonché – si badi bene! – l'ex campione del mondo dei pesi massimi del
pugilato, Alessandro Duran, che, per tecnica e stile di combattimento,
addirittura emuli del mito di Cassius Clay, fu definito appunto «poeta del
ring». Con ciò Guerra eleva il pugilato ad arte vera e propria. Tra gli
illustri è citato pure Marc Kober, direttore della rivista poetica parigina
La Revolte des Chutes,
assiduo frequentatore di Ferrara.
E credo che faccia enorme piacere,
non solo a me, scorrere la figura del padovano Selim Tietto, collaboratore di
Punto di Vista, recentemente scomparso, che Guerra cataloga come
«neopitagorico». Il compianto poeta e critico letterario è inserito nel
contesto degli autori ferraresi in forza della sua decennale presenza nella
locale rivista Poeticamente.
Tra i polimorfi prototipi
dell'avanguardia neoferrarese, ed oltre le note precipue del futurismo, Guerra
colloca esempi nell'ambito della poesia visiva, sonora… e finanche cosmica.
Non sono esenti di rilievo neppure certi narratori d'urto. Ma l'aspetto
maggiormente interessante proviene dall'amalgama dei più disparati artisti.
Sono così evidenziati gli avanguardisti cosiddetti "elettronici" del video,
del cd-rom collettivo o altrimenti multimediale; quelli dell'arte visiva
"neoliberty" scenografica e coreografica; dell'arte figurativa
"neoimpressionistica cibernetica"; di un nuovo scalpitante rock; della
"digital picture" e del "map video" («nuovi video-cinemaker […] possibili
eredi contemporanei o futuribili degli immensi Antonioni e Vancini»).
Capita che tra i poeti citati, per
lo più tra i giovanissimi, siano individuate tendenze "fantpunk" o "postpunk",
"acidwriter" o almeno capaci d'una poetica "rock-pop".
| |
|
Recensione |
|