La silloge
poetica di Pasquale Totaro-Ziella è contraddistinta dalla tematica dell’amore e
dei numerosi sentimenti che ne sono corollario, concepita attraverso una forma
quasi narrativa, dialogica per intenzione e svolgimento.
L’autore infatti
si rivolge quasi sempre nei suoi testi ad un “tu” che rappresenta non solo la
donna amata/vagheggiata ma anche un io profondo che solo attraverso l’immagine
poetica può materializzarsi.
“Ti
dissotterrerò il cuore quando non ne potrai più | tu non sei fatta per cigliare
radici a nessun’amore (…)”: anche in questo incipit
Pasquale Totaro-Ziella si rivolge con decisione e rabbia a una figura che appare
in quasi tutti i testi, sospesa tra immaginario e realtà e proprio per questo in
grado di realizzare un efficace alter-ego dell’autore.
“E ci siamo
arsi | in tutti i fuochi instancabilmente (…)”: i versi
richiamano stavolta un “noi” che si è materializzato lungo il corso della
silloge, nella rappresentazione doppia del “sé” attraverso il continuo riferirsi
alla persona amata, “l’altro da sé” ma anche l’interiorità più nascosta.
I testi di
Pasquale Totaro-Ziella non sono sperimentali ma seguono il filone più
tradizionale della composizione poetica, anche se i versi si contraddistinguono
per la libertà di ritmo e la libertà di una forma che talora si avvicina alla
prosa poetica.
Quasi un
madrigale si struttura dunque come un incontro delicato con il messaggio
amoroso, supportato dalla capacità dell’autore di costruire immagini e tensione
fino all’adempimento di una composizione globale che riecheggia la forma
musicale da lui stesso citata nel titolo.
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