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Introduzione a
TuttaFantascienza

Si tratta di una rivista mensile fatta in casa a Ferrara e che arrivò a 10 numeri, dal 26 aprile 1973 all’8 marzo 1974.

E si tratta di una collaborazione libera fra me e mio fratello Stefano. Al 1° numero partecipò anche Alberto, grande amico, coetaneo e compagno di studi di Stefano.

Venne letta solo in casa o fra amici.

Non ne vennero mai fatte copie: all’epoca le tipografie erano per noi OFF LIMIT, Stefano era un ragazzino e io una giovane donna ancora disoccupata. Non esistevano qui da noi in Italia i personal computer su cui fare scansioni, né stampanti adeguate per ottenerle su carta.

Le fotocopiatrici pubbliche erano macchinette che rendevano le copie degli originali su pesante carta chimica con inchiostro sbavato e solo a bianco e nero.

Ne saranno esistite altre super, ma né io né Stefano eravamo al corrente e, anche se lo fossimo stati, sarebbero risultate di nuovo ben al di sopra delle nostre possibilità.

Ma avemmo una chance: la Terza edizione del Festival di Fantascienza (1973) che si svolse a Ferrara dal 1971 al 1974, sempre alla metà di giugno.

Il Festival prevedeva 3 Concorsi, tutti legati alla Fantascienza:Letteratura Edita e Pittura (con esposizione in Sala Mostre E.F.E.R. * , grazie alla disponibilità del grande Direttore Ettore ‘Pippo’ Govoni) e naturalmente il Cinema (in 3 sale centrali) che proiettava Retrospettiva d’Autore.

Me l’ha ricordato proprio Stefano, quando ieri è passato a trovarmi e a visionare gli attuali volumi confezionati da scansioni degli originali.

«Le prime riviste sono state esposte alla Sala EFER. Vedi? Portano ancora i segni del nastro adesivo»

E’ vero! Le avevamo appese al muro passando uno spago per la costa, così potevano essere sfogliate facilmente dai visitatori.

* Ente Ferrarese Esposizioni e Rassegne *

Ne dò un esempio ‘storico’ qui sotto:

Tutta Fantascienza è piena di nostri pseudonimi, ma in buona sostanza, Etienne Tour, François Tour e Stephane sono mio fratello Stefano, come A.Parr e Axel Van Doren sono io, Angela.

E ci siamo anche divertiti a lavorare insieme come talvolta facevano i fumettisti della MARVEL: uno impostava la tavola e la disegnava a matita, l’altro la inchiostrava…

I primi 2 numeri (parlo degli originali su fogli da disegno) sembrano più scarni, ma solo perché scarsi erano i mezzi economici e io e Stefano riempivamo con le nostre vignette sia il dritto che il rovescio di ogni foglio. Così le puntate di UFO finiscono su un verso e JOSEPH CARRELL comincia sull’altro. Un vero peccato, rivedendo adesso gli originali, ma così riuscimmo a rendere l’idea di un vero fumetto stampato, che non prosegue mai con intervalli di pagine bianche.

Nelle scansioni e stampe relative, tutto questo, naturalmente, non compare.

Stefano e io ringraziamo ancora l’amico Alberto per aver partecipato a TUTTA FANTASCIENZA con la sua rubrica ECOLOGICA che, in un’epoca con scarse emittenti televisive e in assenza di INTERNET, era davvero fuori del mondo. Eppure del mondo parlava e in un modo estremamente attuale.

Quando incominciammo a impegnarci sulla rivista, Stefano aveva 13 anni e io 21.

Senza aiuti esterni e studiando disegno da solo, Stefano come me stava imparando sul campo.

E l’unico modo per imparare a disegnare, E’ DISEGNARE. Non ci sono scorciatoie.

Stefano è cresciuto anche fisicamente mentre partecipava a questa piccola grande impresa di famiglia. TUTTA FANTASCIENZA, infatti, proseguì per un anno intero.

E lui ebbe modo di mostrare COME progredivano le sue capacità fino a ottenere splendidi disegni.

Era entrato nel frattempo all’Istituto Tecnico per Geometri e mi insegnò l’uso dei ‘retini’, sia quelli disegnati a mano che quelli con i trasferibili.

Ecco alcuni esempi di ‘retino puntinato’ eseguito a mano libera:

E di un ‘retino puntinato’ eseguito con trasferibile:

Stefano imparò anche ad acquerellare la china, ottenendo ombreggiature fotografiche:

Subito dopo TUTTA FANTASCIENZA, per me venne il tempo di comporre in occasione di una Sezione Fumetti all’VIII Premio H.Ch.ANDERSEN-Baia delle Favole (1974).

Composi le 10 tavole richieste in 20 giorni. Non vinse, ma venne esposto (anche qui si vede dalle impronte lasciate dall’antico nastro adesivo).

Nel complesso, val meno di certe scene di Joseph Carrell, ma affrontavo tutt’altra e nuova avventura (ad es. disegnare uno ‘sciabecco’).

Nel SIMBAD, Stefano disegnò una vignetta che non ero capace di fare, l’onda che distrugge il vascello:

L’anno dopo, mentre disegnavo “LE SFERE di RAPA NUI”, mi tolse di nuovo dall’imbarazzo realizzando la vignetta centrale di questa tavola, quella che rappresenta un’esplosione atomica sottomarina.

Stefano ha sempre avuto una grande abilità espressiva, molto superiore alla mia, nel disegnare le cose e ‘riempire’ le vignette.

Da anni ha uno Studio da Geometra, ma, quando può, si esibisce come prestigiatore. Così è anche iscritto all’Albo dei Maghi.

Si è sposato e ho 2 nipotine. Anche loro potranno finalmente vedere quello che papà e zia hanno disegnato quasi mezzo secolo fa.

Il ragazzo che a 14 anni disegnò i fumetti di UFO ed altre storie, solo due anni dopo realizzò questo quadro per me:

Diventò la copertina del mio primo vero fumetto (1975-1976).

Ringrazio ancora mio fratello Stefano per avermi regalato questo meraviglioso MOHAI dell’ISOLA di PASQUA (Rapa – Nui).

Per fortuna il WEB (è lì che ho conosciuto GERRY H., di cui parlerò fra poco) può servire anche a riportare alla luce disegni dimenticati su carta di tanti anni fa.

Fatti con fatica, con pazienza, con costanza.

Anche quelli che abbiamo dovuto riconoscere NON CI SONO VENUTI BENE.

Questo capita quando si disegna a mano libera una vignetta dopo l’altra in REAL TIME. E si sta imparando proprio disegnando una vignetta dopo l’altra, non rifiutando quelle + difficili ma affrontandole come una sfida, spesso non vinta anche se il risultato globale di ogni tavola è passabile.

E adesso parliamo di GERRY.

E’ un ragazzo di 14 anni dal cervello sveglio e attivo, che però ha grande difficoltà a muovere le mani. Quando l’ho saputo, mi sono chiesta cosa potevo inviargli che potesse dargli gioia. Mi tornò in mente un mio vecchio fumetto a strisce, ambientato all’epoca di Giulio Cesare e della sua Guerra in Gallia. Glielo inviai per posta cartacea. Ho saputo che ne è stato molto felice.

Allora ho pensato a un seguito e cosa poteva andar meglio di TUTTA FANTASCIENZA, dove tanto spazio hanno i fumetti di UFO?

Dopotutto Gerry porta lo stesso nome di uno dei due inventori di UFO, Gerry Anderson. Così, era destino.

Mi sono resa conto che, grazie a Gerry che mi ha spinto a scovolare nel passato cercando e tirando fuori per lui dalle librerie quel che lì era stato abbandonato, stiamo ripercorrendo insieme la storia di due disegnatori che stavano imparando:

Stefano diventò Geometra e Mago. Io, Informatico e Scrittore.

Entrambi, infatti, abbiamo dovuto abbandonare l’arte del disegno per dedicarci al lavoro, quando l’abbiamo finalmente trovato.

Gerry è stato il mio Motore di Ricerca. Ha spinto questo informatico ormai a riposo, a mettere su PC un passato che era stato disegnato quasi mezzo secolo fa.

Ecco perché quest’avventura è a GERRY dedicata.

Angela Fabbri (10 aprile 2019)

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