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In memoria di una poetessa afgana

La poetessa vicentina Ines Scarparolo, in collahorazicne con la poetessa camerinese Cristina Contilli, ha curato un'antologia di poesie dal titolo  Elegia per Nadia Anjuman, in "memoria di Nadia Anjuman Herawi", poetessa venticinquenne afghana uccisa dal marito. Massacrata di botte per aver osato declanare i suoi versi in pubblico. Così ad Herat il 4 novembre 2005, nel centro occidentale dell'Afghanistan, è finita la vita di Nadia, 25 anni, madre di una himha di 6 mesi, ed una delle più affermate poetesse del paese. Autrice della raccolta di poesie Gule Dudi e figura di riferimento del mondo letterario di Herat, durante il regime dei talebani, quando alle donne era proibito studiare e lavorare, Nadia faceva parte dal cosiddetto "circolo del cucito" della citta, che tre volte a settimana si riuniva presso la finta "Scuola di cucito ago d'oro", dove un professore dell'università insegnava quello che apertamente poteva fare in quel periodo solo agli uomini: la letteratura. Ai funerali della giovane poetessa hanno partecipato migliaia di persone e il suo caso ha occupato per lungo tempo le pagine dei giornali locali che insieme alla televisione hanno contribuito a far cadere il muro di silenzio sulle vittime di soprusi: Nadia è solo una delle centinaia di vittime di violenza domestica che in Afghanistan continua a perpetrarsi contro le donne prigioniere di mille libertà negate, e di cui solo ora si è cominciato finalmente a parlare.

Anche il governo afghano è intervenuto pubblicamente per condannare il crimine e a Herat, dove è particolarmente alto il numero delle donne che si suicidano dandosi alle fiamme per sfuggire al matrimonio a cui sono costrette dalle famiglie in giovanissima età, si è svolta in ricordo di Nadia una conferenza per parlare della violenza sulle donne e discutere delle misure da adottare per far fronte a questo dramma.

La poetessa vicentina Ines Scarparolo, segretaria del "Circolo poeti dialettali" di Vicenza, fa parte di numerose associazioni culturali e fin da 1995 ha partecipato a concorsi di poesia e narrativa conseguendo oltre trecento riconoscimenti, tra i quali sono più di una quarantina i primi premi. Ha scritto le sillogi poetiche in lingua Ascolta, Tra nubi erranti, Giochi di colore, Grappoli di stelle, in dialetto S-ciantise, Quando fiorisce il pesco, Il respiro dei fiori e di narrativa Sogni nella valle. L'ultima raccolta poetica uscita in questi giorni è Tu, viandante del mio corpo.

Molti poeti hanno partecipato all'antologia: Mariateresa Biasion Martinelli (Orbassano, in provincia di Torino), Luciana Chittero (Vicenza), Francesca Conforto (Vicenza), Annalisa Macchia (Firenze), Rosetta Monteforte Racalbuto (Vicenza), Dragan Petrovic (Vicenza), Michela Mussato (Vicenza), Giuseppina Ranalli (Torino), Lorella Rotondi (Firenze), Maria Elisa Scarparolo (Vicenza), Ivana Scarparolo (Vicenza), Carlo Tognarelli 8Arcade in provincia di Treviso). Commossi e commoventi i versi di Ines Scarparolo: "Non vi era | che un'alba spaurita | a rischiarare il cielo | nel tuo ultimo volo. | Portavi | nel becco un fiore. || Eromposti in un grido | mentre il roseo chiarore | si tingeva di vermiglio. || Non è rimasto che un fiore rosso reciso| sulla strada di Herat... || Ma non invano | hai vissuto e vergato | luce di parole | a placare le ombre. || Nuovi respiri | ora, seguono il tuo cvanto | rivendicando | il diritto alla Vita | e alla Poesia" e di Cristina Contilli: "Quando la poesia | busserà di nuovo | alle finestre | non troverà | più nessuno ad aprirle. | Solo un'ombra | si appoggerà ai vetri | e racconterà | alla notte | che l'ha accolta | un desiderio | Sommesso | di libertà". Nobile ed elevata anche la lirica di Luciana Chittero, insegnante e poetessa sarda che da tanti anni vive a Vicenza, che rivendica la personalità umana della giovane poetessa che ha visto le ali tarpate della poesia ma non della sua luce poetica e del messaggio di amore e di speranza che il suo sangue ha trafuso in tutti i cuori del mondo che la sentono sorella e martire caduta per la più nobile delle cause e per realizzare un sogno universale ancora a molti precluso: "Mascosta nel velo leggevi nei cuori, | coglievi nei volti segrete emozioni. | Le mura di pietra non erano barriera, | volavi alta nei versi e cantavi la vita, | la vita più vera, non quella tarpata. | Poesia tu facevi e volavano leggere | le tue parole a svelare il mistero".

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