| |
Alma poesia – Verso la luce. Quattro poeti italiani
Antologia di poesia. Questa antologia nasce dal rapporto
di quattro poeti che essendosi frequentati hanno potuto verificare una vicinanza
anche stilistica. Difatti, se prendiamo gli aspetti formali, ne emerge la
sintonia di una classicità in gran parte rivisitata secondo criteri moderni e
nell’ottica di quella attualità che quasi sempre si rispecchia poeticamente.
Perciò l’unione di quattro autori in un valido e coerente ensemble
acquista una valenza certamente significativa realizzando quindi anche un
‘prodotto’ di elevata qualità.
Pasquale Balestriere è nato a Barano d’Ischia nel
1945 e ha dato alle stampe numerose raccolte, oltre al saggio Assaggi critici
(2018). L’idea tempo assume una continuità da esplorare attraverso la
conoscenza, per cui la Sorte presume o fa presumere l’esistenza di una
entità superiore: subentra la contemplazione, la natura come visione non sempre
descrivibile nella sua profondità.
Carla Baroni, il cui cognome completo è
Baroni Parmiani, è nata a Cologna Veneta. Giuliano Manacorda, amico di famiglia,
le ha consigliato sillogi monotematiche. Insieme alla madre Rina Baroni ha
tradotto in endecasillabi le Bucoliche di Virgilio. La coscienza
dell’umana precarietà induce a considerare l’ultima ratio, a rivedere nel
tempo (ecco di nuovo ciò che viene definito in modi diversi) quel che
sembrava perduto, percependo peraltro il senso fonosimbolico dei versi qualora
tesi a rappresentare.
Nazario Pardini è nato nel 1937 ad Arena Metato. Notevole
la quantità di pubblicazioni a iniziare dal 1993. È stato insignito della
Laurea Apollinaris Poetica. Qui il verso principe della metrica italiana
viene piegato alle più raffinate soluzioni, ove si rispecchiano elementi
squisitamente poetici (L’erbale silenzio, aggettivo dal sapore
dannunziano). Nel testo Le vendemmie di Delia si percepisce in modo quasi
concreto il trascorrere di stagioni allorché la vigna appare “ormai sepolta” e
vi emerge un sentimento struggente per ciò che è trascorso, atto però indelebile
della memoria.
Ultimo, non certo per qualità poiché i quattro poeti si
equivalgono, è Umberto Vicaretti, nato a Luco dei Marsi nel 1943. Si è laureato
in filosofia con Guido Calogero all’università La sapienza, poi docente e
dirigente scolastico. È presente nel sito ufficiale di Italian Poetry ed
è stato anch’esso insignito della Laurea Apollinaris Poetica. Un perizia
tecnica che può disporre l’endecasillabo spezzato, cioè su due versi
distinti, il secondo segnalato da un rientro. Opera intensamente emotiva lo
Stabat Mater, dedicato ad Aisha, tredicenne lapidata a Chisimaio in Somalia.
Vi è inoltre la capacità di trasformare le immagini in similitudine, come in
Via delle Cento Stelle, riferita a L’Aquila, 6 aprile 2009: “nuda l’abside,
| aperta melagrana”. E ancora la suggestione del Notturno dedicato alla
figlia, che riesce a cogliere il suggestivo clima della capitale di notte. Nella
Canzone di Orfeo un’intima classicità affiora con strenua eleganza e in
grado di intuire “la vertigine del tempo”. Quattro autori autorevoli che si
presentano con pagine di indubbio valore.
| |
 |
Recensione |
|