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Narrativa. Uno
pseudonimo preso da un nome; e, malgrado l’avvertimento
di p. 4 che la narrazione è
‘frutto
di fantasia’,
si ha la sensazione di una storia reale. Se ciò
non fosse si deve dar atto alla scrittrice di essere scesa con grande
sensibilità
nella psicologia di chi scopre d’essere
diverso. Gli occhi in copertina diventano un leitmotiv del
protagonista-pittore (cap. XII) e la rivelazione d’un
segreto. Lo stesso capitolo mostra qualità
figurative e di stile: i due personaggi entrano nella soffitta e vengono
‘avvolti
dalla luce sfumata dal riflesso fulvo’
(p. 67) –
è
un passo (non l’unico)
esposto poeticamente.
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Recensione |
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