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Poesia. Gli
accenni a strutture nuove, grafiche o soprasegmentali, vengono assorbiti dal
flusso sovente forte, ritmato, enunciativo: dal fiume al gesto poetico
fluviale, nel percorso che lascia detriti e porta pure gemme: ad ogni conto il
poeta si impone, è
il suo linguaggio a definire storie che la realtà
disperde. Tre testi danno misura dell’itinerario:
‘La
voragine (il figlio)’
quale decifrazione del sentimento che penetra e disvela l’opacità
del segno; ‘Fiume
cervello’
in tre parti, con la natura che dietro s’insinua
e capovolge l’umanità
descritta; ‘Torre
Caligo’
(Caligo, B. Marin) la cui simboleità
è
prossima a ‘l’orlo
della frattura’
ma schiude orizzonti verso l’immagine.
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Recensione |
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