| |
Narrativa.
Interessante romanzo d’esordio della giovane scrittrice (è nata nel 1978);
l’idea è: trasportare l’immaginario in luoghi reali — di fatto, Inishmaan
(isola) esiste. Ciascuno, è quasi certezza, porta in sé ambienti idealizzati,
spesso legati a impressioni d’infanzia. Ma il progetto di quest’opera trova
riscontro in qualche frammentaria realtà se si accoglie il principio di natura,
in cui la morte rappresenta origine e ritorno (p. 106). Inevitabile che non
poche pagine siano intrise di poesia: le storie che Roger racconta sono conferma
che la scrittura, la sua resistenza (p. 57), si concretizza sul piano
individuale, ma va dentro e oltre la materia.
| |
 |
Recensione |
|