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Narrativa. Tre
racconti gialli ben congegnati. Il primo, che dà
il titolo alla raccolta, forse il più
complesso per via dell’intreccio;
il secondo (La vivisezionista)
è
quello che più
incuriosisce per il soggetto, ma riserva la sorpresa finale; l’ultimo
è
condotto in modo impeccabile e con un indizio
–
tre vespe che di notte in genere non pungono. Il commissario Brigotti ha tutte
le carte in regola per potersi affiancare ai vari Maigret o Montalbano. Per chi
poi volesse vedere i luoghi dei delitti, c’è
una documentazione fotografica (pp. 121-136) o, più
esattamente, ‘guida
turistica sui sentieri del noir’.
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Recensione |
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