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Poesia. Che i
versi d’esordio
(per quanto composti negli anni 1954-1957) dell’autore
nascano da una ‘limatura’,
come voleva Leopardi, lo si vede dall’acribia
testuale: la forma è
quella del sonetto, salvo ‘Qualcosa
su Orbetello’;
nelle rime la perizia è
rimarchevole; l’esempio
di rima ipermetra è
dal sonetto ritornellato (1) Casa di gesso (vv. 5-6):
‘Ilari,
mobili uccelli vanno a tondo | tra le siepi di bosso e si diffondono’.
L’eleganza
della scrittura spicca nelle immagini di Ape fruttifera:
‘Labbra
di viola che hanno alla smorta | luce un loro inquieto balenare’
(vv. 3-4).
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Recensione |
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