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Poesia. Vi sono
particolari che incuriosiscono in questa nutrita raccolta; almeno tre: la
centratura dei versi, i testi in corsivo e i continui puntini di sospensione.
Spostando l’attenzione sui contenuti – preso atto che qualsiasi aspetto di una
composizione come forma e lessico concorre a definire lo stile – emerge la
fantasia di un’autrice che in più di un caso sembra ispirarsi al sogno, e ciò
anche per le ricorrenze ‘oniriche’ tradotte poi in poesia. In Crepuscolo
la Pomina dispone sul piano generale le differenze tra l’io e la realtà: ‘Ai
simboli esteriori dell’esistenza | si contrappongono simboli interiori’ (vv.
21-22): si tocca qui la sostanza di un discorso che include l’individuo e lo
rapporta al mondo circostante.
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Recensione |
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