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Narrativa. Una
specie di simbiosi o immedesimazione ricostruita sul filo della memoria ma che
si realizza nel presente per la vivezza descrittiva e stilistica: esemplare il
cap. XIX. Il titolo si riferisce ai due estremi della vita umana, nascita e
morte. La figura della zia s’imprime,
pagina dopo pagina, attraverso una rievocazione che diviene perfino tattile
(cap. XVI), un modo per non dimenticare, quasi che gli oggetti siano in grado
di conservare le tracce e lo spirito di chi li ha usati. La prosa dell’autrice
non cede allo sterile rimpianto,
è
semmai intrisa di tenerezza per salvare quel passato che il tempo tende a
disperdere: cosa resterà
un giorno? ma la scrittura, quando perviene a livello d’arte,
ha questo potere: riportare in altre forme ciò
che ci lega indissolubilmente agli affetti più
profondi.
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Recensione |
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