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Narrativa. ‘ora
comprendo che il corpo non è altro che una casa nella quale si vive per un tempo
limitato’ (p. 117): nel passo citato si trova, almeno in parte, la chiave per
introdursi nel romanzo, dove più piani, emotivi e concettuali, s’intrecciano con
figure fantasmatiche (idolopeia): in questo consiste la forza d’attrazione che
la storia emana; inoltre nei dieci capitoli anche l’impianto dialogico risulta
rilevante e funzionale al testo. È senz’altro l’opera migliore della Careddu
che, dopo aver pubblicato il suo primo romanzo appena quindicenne, procede in
progress verso sempre più convincenti prove narrative.
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Recensione |
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