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Amata nobis
Narrativa. Basato sulla vicenda di Bellezza Orsini,
processata per stregoneria nel 1528, il romanzo poi sviluppa una gran parte di
fantasia, creando personaggi o modificandone altri; un esempio, l’età della
Orsini, abbassata da sessanta a circa quarant’anni. Marco Calisto (Callisto) da
Todi ripercorre la storia di questa donna che, sottoposta ai rigori
dell’Inquisizione, morirà sotto i tratti di corda (almeno nel romanzo).
L’inquisitore è un “fedele servitore della Santa Madre Chiesa” e sembra, a
sentir lui, che tutto sia stato fatto con onestà d’intenti. C’è da chiedersi
come si può credere a eventuali confessioni estorte con la tortura, senza tener
conto della indecorosa nudità della vittima. La figura della Orsini comunque
esce qui a tutto tondo. Che vi sia invenzione, col passare del tempo diviene
meno rilevante. La scrittura, di cui si segnala l’acribia, svolge un secondo
piano formale nei riporti, quali gli atti processuali del notaio Lucius Antonius,
che mostrano una commistione di latino e italiano tale da ipotizzare abili
contrafacta.
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Recensione |
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