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Chi ha raccolto le conchiglie

Si dice che l’amore regga il mondo, ma alcuni lo ritengono un inganno, e ugualmente sorgono idee contrapposte sul fatto che l’oggetto amoroso viene visto non nella sua realtà, ma come lo si vuol vedere; e ancora, il dissidio tra istinto e ragione. In letteratura però conta il risultato, e il romanzo della Rubinacci, con quell’intuito tutto femminile che arriva là dove non giunge la logica, ci propone una vicenda dove slanci e inquietudini si alternano in una trama intrigante, il cui fascino sta proprio nella mutabilità dei sentimenti. Qual è dunque il vero amore? (p. 12) — forse una matassa contorta (p. 74). Eppure qui lo stile è limpido, lascia trasparire il fondo, per chi lo sa vedere: l’ambiguità risiede semmai nella resa psicologica del testo, e, in ogni caso, esistono dei valori che proprio la limpidezza del segno ci permette di scorgere.

Recensione
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