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Poesia. Fra le molteplici qualità (qualità è anche un dato tecnico) che si riscontrano nell’ars poetica della Pilotti, due spiccano particolarmente, ma senza forzature: la rima e, in misura minore, l’anafora. Nel primo caso il ‘richiamo fonico’ persegue un carattere spontaneo, sicché più frequenti le rime piane, talvolta tronche o identiche — es. Le api vv. 9-10 e 26-27. L’anafora costituisce il rafforzamento di un’idea. Ma dietro il fattore formale si profila una poesia che – con l’armonia implicita nei versi – istituisce il microcosmo, rivolto perlopiù a un presente cognitivo: ‘Ho seppellito i ricordi’ (Inutile, v. 12), avendo la capacità di definirsi anche per traslati: Cos’è l’amore? ‘La quadratura del cerchio | il vento di marzo | lacrime e sorrisi.’

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