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Contrappunto

 

Poesia. In un libro la presenza di due autori pone, volere o no, dei confronti, che in Contrappunto diventano rapporto di armonia e affinità, ideale ancor prima che stilistica. Si potrebbero utilizzare i due versi a p. 39: “Da ceste diverse | duale s’accende un mosto”. Nella poesia di Mariagrazia Carraroli emergono tratti ritmici, che a volte si organizzano in vere e proprie strutture formali, per esempio: “Ogni luogo è troppo esposto” e ss. (ottonari) o “Sole luna vento | specchio del mio volto” (senari). Un carattere peculiare del suo stile è la sintesi, anche nei testi più estesi, particolarmente e formalmente efficace in Ali. Ma, al di là di tali aspetti ‘esteriori’, la sostanza del discorso è ricca di risonanze, partendo da un punto originario, la vita o la femminilità, esemplate in Gesti sempre uguali: al contrario la poetica dell’autrice è sempre diversa, come “germogli” (Non ancora) che sviluppano nuovi fiori.

Per Patrizia Fanelli, rilevate le affinità, si notano le differenze. La sua versificazione piuttosto compatta predilige una struttura testuale, ovviamente non sempre, omogenea e contenuta in un definito àmbito formale. Anche qui i “germogli”, ma nati in certi casi dalla memoria, dal gesto lirico: “ieri qualcuno mi ha parlato di fiori” (Ho dimenticato l’inferno). Evocativa, per la bellezza delle immagini, La mia è terra bianca: la condizione femminile qui è espressa in modo ‘analogico’, forse un desiderio o una profondità concettuale spesso negati. Da segnalare sotto il profilo creativo Non è nemico il giorno.

Due potesse dunque di uguale intensa ispirazione, ma ciascuna con la propria irripetibile personalità.

Recensione
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