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Poesia. Opera prima. L’autore, nato a Roma nel 1966,
possiede già un retroterra poetico (pubblicazioni su riviste). Si presenta
quindi con una raccolta matura e pienamente realizzata. Liriche la cui
principale cifra espressiva e stilistica sembra essere la sintesi. Scrive
Giachery che la ‘Tuscia ha il suo poeta’: un genius loci verrebbe da
dire, sennonché qualsiasi ‘oggetto’ può trasferirsi da una determinata area (qui
geografica) a più ampi orizzonti: questo grazie all’ispirazione. Certe
intuizioni non hanno confini: ‘In un guscio di luce | l’infinito smarrirsi | del
sale’ (Alba sul mare): metafora? sineddoche? immagine, la luce in
particolare, che è ricorrente. Ma ovviamente il poeta sa distendere il verso e
la strofa, e ci consegna luoghi che la parola ricostruisce, spesso in
prospettiva religiosa.
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Recensione |
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