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Fermenti nr. 247
periodico a
carattere culturale, informativo, d’attualità e costume
anno XLVII (2018)
In copertina opere di Giorgio Chiesi

Un volume di
notevole spessore (532 pagine) con interventi di importanti autori. Diviso in
più sezioni – introdotte da Contemporanea di Velio Carratoni – tra cui
saggistica, musica, poesia, arte, narrativa e cinema. Nella impossibilità di
dare una sintesi dei vari contenuti, ci limiteremo a tre ‘punti’ che ci hanno
particolarmente colpito. Per la saggistica “Qualche considerazione sulle
avanguardie letterarie e la questione della forma” di Piero Sanavio. In effetti,
le avanguardie sia storiche che quelle più avanzate dette anche neoavanguardie,
si distinguono per un loro rivolgersi alla forma, intesa quale struttura anche
visiva e sintattica, sino a destrutturare il senso: al contrario, era
piuttosto auspicabile un’azione diretta sul senso, in modo da ricavarne
le più approfondite capacità di cui la parola è portatrice. Quanto detto si
riferisce, ma solo in parte, alla poesia, ossia i “Fonemi” di Giovanni
Fontana, per cui si assiste a un inserimento di alcune parole o frammenti
entro linee che sembrano invece appartenere al disegno. Queste emergenze,
davvero interessanti, costituiscono anche un metodo, per pervenire, più a
ciò che si può dire, a quel che si vorrebbe dire e resta oscurato in un limbo
estremo di coscienza, forse un’origine. Procedimenti simili si trovano spesso
nei compositori, che utilizzando immagini fanno scaturire suoni,
ovviamente in modo diverso dagli esperimenti sinestetici. Si potrebbe poi
collegare il saggio “Invenzione e dissolvenza del tenore mozartiano” di Bernardo
Pieri. Su questo documentato lavoro vanno tenute presenti alcune coordinate
che riguardano modi e tempi, poiché oggi non è facilmente comprensibile che tipo
di tenore vi era all’epoca di Mozart, e tra l’altro la musica non aveva
quella precisione dinamica oggi disponibile, ma soprattutto va considerata la
fluttuazione del suono avvenuta nel corso di oltre due secoli. La
discografia permette comunque di seguire – e si sa quali limiti tecnici
presentino le registrazioni datate – un percorso che è anzitutto ideale,
inserito nella realtà delle cose per cui tutto scorre e cambia.
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Recensione |
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