I Grandi
Condottieri della Serenissima
Saggistica. La
repubblica di Venezia era divenuta grande grazie ai commerci, ma anche per avere
condottieri capaci di difenderla. L’ampio saggio dei due autori si apre con
Marcantonio Bragadin, strenuo difensore di Famagosta, importante porto
dell’isola di Cipro.
Nel 1570 i Turchi, al comando di Mustafà Pascià, assediano
la città fortificata. Bragadin e i suoi la difendono eroicamente, ma alla fine
devono capitolare: Mustafà Pascià inizialmente loda Bragadin per il suo
coraggio, però poi lo aggredisce e lo sottopone a ogni specie di umiliazioni,
mentre fa tagliare a pezzi trecento cristiani.
Infine Bragadin viene scorticato
vivo partendo dalla schiena: quando si arriva all’ombelico l’eroe muore.
Diventerà una leggenda per la Serenissima. L’episodio viene ricordato anche da
Emilio Salgari in un suo romanzo (nella copertina del Leone di Damasco la
bella e crudele Haradja). Di altri condottieri citiamo il Gattamelata
(1370-1443), reso famoso dal monumento che gli venne eretto.
Di pari fama va
considerato Bartolomeo Colleoni (1395-1475) che si vede con viso quasi sdegnoso
nel monumento equestre del Verrocchio. E ancora Francesco Morosini (1619-1694)
“creatore dei marines”, che, tra l’altro, pare tenesse alla sua eleganza. A p.
118 un ritratto attribuito ad Antonio Vivaldi, ma secondo Mario Rinaldi (A.
C. Milano, 1953) deve ritenersi di Arcangelo Corelli. Questo saggio contiene
una ricca iconografia in gran parte a colori ed è piacevole a leggersi e
istruttivo per conoscere quei personaggi che hanno dato lustro alla città
lagunare.
|