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Narrativa. Fondato per la quasi totalità (a esclusione
del finale) sul dialogo, il romanzo è lo specchio della crisi che investe i
rapporti sentimentali (e coniugali) quando, finita l’attrazione o anche soltanto
la sopportazione, il legame è destinato fatalmente a incrinarsi. Un unico
‘movimento’ — eccetto la parte conclusiva che ovviamente non riveleremo. Si può
comunque dire che il metodo adottato affinché ‘un amore non muoia ma viva per
sempre’ non ci sentiamo di consigliarlo. L’abilità narrativa dell’autrice fa
risaltare la dialettica tra i due protagonisti, sul cui sfondo – o, meglio, nei
dialoghi – compaiono figure ‘minori’ ma non marginali per la trama del racconto,
per esempio il ‘serpente Biasuzzi’ — e, tra gli esseri umani e i serpenti, viene
il dubbio su quali scegliere.
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Recensione |
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