Vertigine d’astri.
Versi liberi tra gli spazi
architettonici di Santiago Calatrava
Poesia e fotografia. La ricerca di forme in architettura
stimola la ricerca nella poesia, e collegando l’immagine che viene da strutture
fisiche ai versi si crea una ‘evocazione’ che diviene cifra personale
dell’autore, cfr. Figure della mente: il titolo ci dice come sia
possibile connettere le arti con un filo logico sottraendolo alla semplice
individuazione del dato oggettivo.
Nelle composizioni poetiche dunque ritroviamo
– ed è elemento aggiuntivo che completa l’ideale contesto – una musicalità non
tradizionale, ma portata a realizzare l’evento fonetico quale principio da
inserire ad hoc. Numerosi quindi sono i rapporti che si vengono a
costituire e che riguardano anche le ‘apparenze’ visive, per esempio rilevando
negli organismi architettonici delle somiglianze, una per tutte l’arpa,
segno che ci rinvia al discorso or ora espresso.
La versione trilingue acquista
per l’occasione un significato pressoché universale, poiché spagnolo e inglese
sono tra le lingue più parlate al mondo, e le traduzioni seguono un’identica
disposizione, a confermare che pure la poesia è forma, la cui essenza
diventa figura o suono secondo un’ottica che non divide ma unisce.
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