Voci di confine
Poesia. Un qualsiasi dizionario ci dice che la funzione
dei cosiddetti puntini o più esattamente punti sospensivi è molteplice,
ma in genere nascondono una parte o ne sospendono la continuità lasciando spazio
all’immaginazione: si attagliano quindi alla particolare poetica dell’autore che
ne fa uso costante quale elemento stilistico e non solo grammaticale.
La
raccolta mostra un aspetto ‘filosofico’ per le numerose problematiche che
affronta, incentrate sul rapporto tra l’io e il mondo e fra il tempo e la
memoria, per cui la scrittura diviene un punto fermo pur se tenta di sciogliere
taluni enigmi o alzare il velo sulla realtà al fine di pervenire alla verità,
che è in fondo il senso stesso della vita. Ma ci soccorre un’intuizione di
Montale: possiamo capire più ciò che non è di ciò che è. Infatti è
dirompente lo straniamento che ci coglie davanti alle ipotesi del nostro
esserci.
Se la parte filosofica è preponderante al punto da inglobare la natura
ormai trasferita nel simbolo (L’onda), resta però la inventio che
in poesia è un dato essenziale, con aperture cosmiche, segno di un intelletto
che scruta e forse crea: “osserviamo il crudo-nudo | palpito degli astri” (Niente).
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