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Il professor Santini

Rosaria Fattori, sociologa e giornalista, vive e lavora a Roma.

Il professor Santini è un romanzo scritto in terza persona.

La narrazione ha per protagonista Andrea, giovane docente di liceo che, elemento centrale della storia, viene a trovarsi in una situazione tragica; infatti viene denunciato e subisce una vicenda giudiziaria per l’accusa di aver istigato al suicidio Angela, una sua alunna adolescente.

Da notare che Santini sente profondamente il senso della sua professione; è stimato come il professore più dotato della sua scuola e crede molto nel rapporto docente-discente, come fatto fortemente etico.

Al centro del plot c’è, appunto il suicidio di Angela, che muore tragicamente, lanciandosi dal quarto piano della sua abitazione. La ragazza ha un carattere nevrotico e vulnerabile, che la porta ad isolarsi dal gruppo dei suoi compagni di classe e dei suoi coetanei, nonché dai suoi genitori.

Il protagonista, personalità sensibile, prova un sincero affetto per la sua allieva, immedesimandosi empaticamente nella sua sofferenza.

Per il suddetto motivo è spinto a scriverle una lettera nella quale le consiglia di aprirsi ai compagni e la incoraggia, affermando di credere nella sua intelligenza. Inoltre tenta di darle la fiducia per affrontare la vita, rivelandole che anche lui da ragazzo era complessato e isolato dal contesto sociale giovanile.

Il gesto di Angela avviene dopo due giorni dal ricevimento della missiva, che verrà trovata nel diario di Angela dagli stessi accusatori.

Inoltre Santini trasale nel leggere l’ultimo tema della sua allieva, nel quale la ragazza scriveva qualcosa di inaspettato che non è il caso di riferire per non compromettere il finale. Santini sprofonda in un profondo baratro, perché non può fare altro che constatare che le sue buone intenzioni sono state fraintese per il male e la diffidenza di molti di quelli che lo circondano.

È importante mettere in rilievo che alla fine della diegesi tutto resti in sospeso in quanto il libro termina senza che si sappia se il docente sia assolto o condannato. Prima dei fatti suddetti, che sono il punto nodale dell’affabulazione, è delineata accuratamente la vita del professore prima del tragico episodio.

Santini è un uomo intelligente che ha sposato una sua collega, Anna, con la quale ha condiviso la carriera di studente; tra i due esiste un amore forte e sincero e dedicano le loro cure alla figlia Aurora, appena nata, con affetto, misto ad una certa dose di aggressività.

Anna muore di leucemia quando Aurora ha tre anni e ciò crea una ferita profondissima nell’animo del giovane docente, che vede la sua esistenza divenire infelice e dolorosa, soprattutto per la presenza della bambina da allevare e curare da solo, anche se ha l’aiuto di baby sitter e parenti.

Dopo la fatale perdita l’uomo continua ad insegnare con passione, trovando nel lavoro una forte ancora di salvezza.

Conosce altre donne ma non riesce ad instaurare con loro rapporti che possano prevedere un futuro insieme, perché, nella sua mente, è fortemente radicato il fantasma di Anna che non può essere sostituita.

Il ricordo della moglie, insomma, mette a dura prova la sua capacità d’amare, fino a quando, nel pieno del travaglio giudiziario, conosce Sandra, della quale s’innamora veramente e con la quale inizia una storia.

Quando accade il tragico evento sono gli allievi in pianto ad annunciarlo a Santini. La situazione si aggrava perché sono la stampa e la televisione a parlare dell’accusa subita dal docente.

In realtà Santini vive atmosfere vagamente simili a quelle del protagonista de Il processo di Franz Kafka e viene perseguitato addirittura con la velata accusa di essere entrato nel palazzo di Angela in una certa occasione.

Un romanzo vagamente noir, che spinge chi lo legge a profonde interrogazioni.
Recensione
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