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Mare di dentro

Alberto Toni, poeta e traduttore è nato a Roma nel 1954. Negli anni ’80 ha partecipato a numerose letture e ha pubblicato su molte riviste di letteratura; è autore di varie raccolte di poesie. Già dal titolo della raccolta, che prendiamo in considerazione in questa sede, possiamo dedurre che il mare, detto dal poeta, sia un mare interiorizzato, simbolo di vita, un mare che pervade, grazie alla sua forza numinosa, tutto l’immaginario di Toni e che, partendo dalla percezione del dato fenomenico, si fa parola: «Dal mare di dentro solo scaglie,/ frammenti rozzi, mentre fuori imperversa il tifone/ e la scia si fa lunga sulla strada/…». (p. 8 ).

Mare di dentro, composto tra l’agosto e il settembre 2008, non presenta scansioni ed è molto unitario e coeso, di componimento in componimento, anche perché tutte le poesie raccolte non hanno titolo: per tutti questi elementi si può affermare che la raccolta ha una forte valenza poematica e può per questo essere definita come un poemetto che ha per protagonista il mare. C’è un tono vagamente lirico, che caratterizza questo testo e, in esso, incontriamo paesaggi marini incantati, del tutto inconsueti nel panorama italiano attuale; c’è anche il tema della corporeità del’essere umano immerso nella liquidità del mare, quasi come se fosse liquido amniotico.

Incontriamo, spesso, nella raccolta, un “tu”femminile al quale il poeta si rivolge. non a caso lo stesso mare e la donna hanno a livello archetipico qualcosa di comune, per la simile essenza genetica. La presenza del “tu” femminile si collega alla presenza del tema erotico - amoroso. Incontriamo nell’opera l’incombere di una natura vagamente neorfica, misteriosa e inquietante, che si realizza in una luce lunare che fa da sfondo alle parole dette, controcampo. Incontriamo nel libro un versificare ben controllato e leggero e anche preciso e scattante. Tutto il testo è caratterizzato da una vaga dolcezza, che immerge nel mistero della vita; da notare la ripetizione del termine legno che si manifesta iterativamente, con una certa insistenza e che indica un'altra forma di vita, di cosa animata, in questo caso vegetale:« Ma il mare è nella barca, il legno/ dei giorni passati,/ appena ieri forse, amore, dentro/ di un cuore rosso,/…» (pag. 9).. La poetica di Mare di dentro è quella di un naturalismo che non è rappresentazione della natura tout-court, né tantomeno di una natura oleografica, al contrario è espressione di un dialogo interiore del poeta con la sua materia, dialogo dal quale scaturiscono le parole sulla pagina. C’è nel testo, e questo è un pregio una forte luminosità e una grande densità metaforica e semantica: «Ora s’acquieta il mormorio/ perché i fantasmi di sera scendono/ dalla roccia è un tentativo di perdono/, l’ala che schiude paradisi/…/».(pag.31).

E’ presente la tematica etica in questi versi appena citati:, infatti in essi si parla di perdono, o meglio di un tentativo di perdono, perdono da una colpa di cui ogni riferimento resta taciuto. A livello stilistico formale, la scrittura di Mare di dentro è chiara, nitida, onirica e sognante.

Recensione
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