Poeti e Poesia
Rivista Internazionale
N. 51 – Roma Dicembre 2020
Direttore Elio Pecora
Nel panorama contemporaneo delle riviste di poesia italiane Poeti e
Poesia, quadrimestrale, occupa un posto di rilievo per l’alta qualità dei
testi critici e poetici che di numero in numero ospita.
Scorrendo il sommario del numero della rivista, che prendiamo in
considerazione in questa sede, troviamo conferma di quanto suddetto.
Inizialmente incontriamo l’interessante sezione La poesia che si
pensa che include un frammento di poetica di Nelo Risi tratto dal volume
Di certe ore, Oscar Mondadori, 2016.
Segue la sezione Poeti italiani con i testi poetici di Mihail
Banciu, Luca Campana, Maria Clelia Cardona, Davide Colletta, Leone D’Ambrosio,
Menotti Lerro, Natalia Stepanova e Simone Zafferani.
Poi Poeti stranieri: Ihan Berk, nella traduzione di Nicola
Verderame, Paul Celan nella traduzione di Anna Rachat, Alice Oswald nella
traduzione di Giancarlo Corella e Marco Albini e Eugenio Solonovi tradotto da
Bianca Maria Balestra, Claudia Scandara, Caterina Graziadei.
Da leggere e da rileggere Elio Pagliarani.
Saggi e riflessioni: Gandolfo Cascio A cena con Gabriella Sica,
Gianluca Della Corte Una semantica del buio e della luce in Sandro Penna,
Raffaele Piazza La poesia come strumento politico di Rocco Scotellaro, Paolo
Popoli Il calcio nella letteratura, Brunello Tirozzi Geometria e poesia in
Dante, Annamaria Vanalesti Gli haiku alfabetici di Mariella Bettarini.
Interessante in La poesia che si pensa l’affermazione di Nelo
Risi che scrive che bisogna che il poeta oggi si renda conto che non ha nessuna
missione da compiere: deve ridimensionarsi e muovere coi piedi ben saldi sulla
realtà se vuole ottenere un risultato non effimero nel segno di quella grazia
che non è appannaggio dei mistici se lo steso Marx la poneva come traguardo del
sogno rivoluzionario. L’artista, quando crea, sogna di essere libero. Rendere
concreti i propri sogni, ecco uno dei compiti del poeta, che non vuol dire
tradurre sulla carta i fantasmi della notte precedente.
Affermava Maria Luisa Spaziani che nella poesia fondante è il ritmo che
è quello che crea la musicalità del verso e si può affermare che con l’adozione,
nella poesia occidentale, del verso libero si è verificata una vera e propria
rivoluzione copernicana nel campo.
Ora, come affermato da Eugenio Montale, bastano una penna e un foglio
per scrivere poesie e salienti sono le testimonianze di bambini che hanno
scritto splendide poesie.
Poeti e Poesia nel suo essere autorevolmente sulla scena della
poesia contemporanea da numerosi anni è una delle tante conferme che attualmente
la poesia è vivissima e dalla nascita del fenomeno internet le possibilità dei
poeti si sono moltiplicate in modo esponenziale.
Quindi del tutto contro l’assunto di Adorno sulla fine della poesia
dopo la Seconda Guerra Mondiale e l’Olocausto, in un postmoderno occidentale
dominato dall’incomunicabilità, la poesia è sopravvissuta come forma d’arte e di
valore, contro ogni previsione e questo è un sintomo positivo nella nostra
società consumistica e alienata.
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