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Nella
lettura di questa raccolta s’avverte subito una spontaneità curata dove chi ama
la poesia può ritrovare il proprio giaciglio e stendere se stesso con spiccata
emozione. Il poeta prende il passato tra le mani, raccoglie anche le
briciole, è troppo prezioso il tempo della sua vita e i particolari diventano,
sono, la spiritualità, la luminosità della coscienza, la sua sensibilità, la sua
umanità con accanto la poesia come dono, privilegio; l’importante è accorgersi,
capire e vivere tutto ciò con intensità estrema.
L’autore è anche però cosciente che il tempo più lungo lo ha
già vissuto, quindi guarda con consapevolezza “il resto del giorno”, il resto
della vita offrendo a se stesso tutto ciò che l’esperienza del suo cammino su
questa terra ha posto dentro e intorno alla sua persona. Smuove i giorno come anelli di una lunga catena, anelli che
strofina per un brillio trasparente dove si può leggere una sua istintiva realtà
impreziosita dalla semplicità delle cose usando un lirismo scorrevole che rende
la poesia delicata e di immediata comprensione nei concetti.
L’espressione di Emilio Gallina si introduce in una memoria
fervida che a momenti pare leggera confessione, morbida e leale, lo sgomento, se
c’è, è celato, semmai s’incontra la malinconia pacata, scandita con pudore, con
dolcezza. Emergono i dubbi, anche, dentro domande che non trovano
sempre certezze nelle risposte, proprio come racconta questa nostra provvisoria
vita.
finir di settembre 2008
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Recensione |
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