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Un filo di sabbia

la Scheda del libro
Prefazione di Flavia Lepre

Urla alla luna

Urla alla luna
la tua preghiera
al dio agonizzante
della fede.
Il tuo urlo impossibile
si disperde
nella voce inquietante
della solitudine.

Eternità…
la luna ascolta.

Incognita

L’attimo rapisce
il grido del tempo,
raggio di sole.
Graffio di vento
nell’incognita
di un’emozione,
guizzo notturno
di pipistrello.

Nella mia mano
nessuna luce.

Lontano è il mio volto

Buio,
un ricordo appena.
L’amico è scomparso,
io scrivo.
Scrivo il tempo,
l’oscurità di un sorriso,
la pietà di occhi di fuga.
Scrivo…

Lontano è il mio volto.

Afferrare fiati di rondini

Le mie mani
non hanno respiro
di anima.
Scrivo sulla sabbia
il profumo dei gigli,
rincorro il silenzio.

Afferrare fiati
di rondini
nel caos dei colori.

Ritmi lontani

Naufrago,
calpesto stracci
di vele
tra pallide ombre
di gabbiani.
I miei occhi
hanno il sapore
della fuga.

Nel suono
di campane scordate
le processioni hanno
echi di sabbia.

Un'eco appena

Mani di alberi
intrecciano
luci di steli
sui dirupi.
Afferro,
nella nebbia,
la voce dell’anima,
cerco la nota
impazzita
di un’ape,
respiro un urlo.

E’ un’eco appena,
una farfalla.

Lunghe ombre

Le mie parole
catturano
frammenti di occhi,
io racconto l’amore
nel fragore inquieto
della luna.

Lunghe ombre
avvolgono la quiete
fino all’ultimo respiro,
al di là del suono
antico dell’inganno.

Cerco il mio volto di fuga

Chiedo spazio
alla mia anima,
voglio raccogliere
nelle mie mani
il respiro del vento,
con il canto
dell’airone
in bilico sul bordo
dell’onda.

Cerco il mio volto
di fuga.

Nel profumo di mele

Parlami della notte,
della follia strisciante
del vuoto.
I tuoi occhi hanno
voce di oceano
che grida l’abisso
del cielo.

Nel pallido profumo
di mele
un lungo sibilo
di ceppi verdi.

Fiori di roccia

In bilico.
Parlo agli uccelli
della notte,
cerco un suono
nel soffio di un
infinito
senza richiamo.

All’alba,
il sole scalderà
i fiori di roccia.

Inebriarmi

Inebriarmi
di carezze incerte
di frangenti.
Laggiù,
nell’intreccio furtivo
degli ormeggi,
l’inquieta via
del cielo.

Rabbrividisco

Afferro
una danza
di labbra
nel profumo
delle azalee.
E’ il macigno
di ferite
riflesso
nel vuoto.
Lancio un urlo,
rabbrividisco.

L’attimo

Respiri
di alberi,
attimi
di terra.
Vola
un pettirosso
ed è emozione
di stella.

Oltre
lo schiudersi
di un fiore.

Io resto

Pelle bruciata
nella risacca,
fragranza
di tenerezza.
L’azzurro
sfugge al cielo,
scoppia un sorriso.

Io resto.

Io scavo

Ascolto
preghiere di dei
erranti:
i miei occhi
rapiscono
riflessi di sole
nell’azzurro
dei lunghi sentieri
di pietra.

Io scavo l’ombra
dei rubini.

Il mio sguardo trema

Il mio grido
d’oblio
rompe riflessi
di onde turchine.
L’eco
della tempesta
resta.

Il mio sguardo
trema.

Schizzo di nuvola

Un sorriso,
un percorso impazzito
di cuore.
Nelle mie mani
incerte,
il coro mormorante
dei gabbiani.

Nel cielo,
un pallido schizzo
di nuvola.

La lunga ombra dell'airone

Poeta,
tu canti gli inganni
delle nuvole
nel profumo dei limoni
acerbi;
racconti,
nel buio degli orridi,
il cammino inquieto
dell’anima.

Lunga ombra di airone
nell’eternità,
passi segnati dal tempo.

Canto... nel tenue chiarore

Ci sarà il grido
di una tregua
di riposo
nel verde profumo
dei tigli,
le bianche nuvole
di sale
coprono il mio
cammino di sogni.
Voglio graffiare
la mia anima
con pietre affilate
di passioni,
scorticare la mia
pelle.

Canto…
nel tenue chiarore
delle more.

Resto in ascolto

Abisso
di attimo,
soffio
di tramonto.
Io sfioro,
con le mie
dita di fuga,
la voce
lontana
del cielo.

Assente,
resto in ascolto.

Prego

Prego:
Dio
fede
uomo
……
il nulla!
Perché questa preghiera?
Perché!

Una montagna di pietre
mi sommerge
nell’urlo di un cammino
di favole.

Nel buio grido l’eternità.

Leggerezza

La tua ombra
il tuo cuore
il tuo urlo:
l’eterno cammino.
Colgo un passo
invisibile
sulla terra,
ascolto
canti d’uccelli
nel sole.
Aquiloni
chiedono quiete.

Leggerezza.

Oltre la verità

Occhi di fughe
e di sfide,
di favole
e di sole.
Occhi di grido
e di verità…

oltre la verità.

Picchi e nuvole

Eco vagante
di preghiera…
attimo di buio.
Resto quassù
nei picchi
azzurri
e respiro
nuvole.

Nell’aria,
un volo furtivo.

Nel soffio umido dei boschi

I miei occhi
hanno il colore
delle fredde labbra
delle leggende,
io sfioro
un lungo gemito
di betulle.

Resto
nel soffio umido
dei boschi.

La tua bellezza vive

Le tue mani
hanno il sapore
di respiro di risacca,
io nascondo tremori
di labbra
nell’inquietudine
della battigia.
Un’alga,
un’alga appena,
sfiora
il bianco palpito
del mare.

La tua bellezza vive.

Una roccia

Sento
la felicità
nel fiato
della speranza.
Tu ti dissolvi
nell’incognita
boreale
del cielo,
io resto
nella brezza
dell’alba.

Una roccia
accoglie
onde di tempesta.

L’alba verrà

Notte
nel grido
del vuoto.
Il buio
assorbe
il silenzio
dei pipistrelli
nel bianco
correre
delle ore.

L’alba verrà.

Come sempre

Due passi
sul vecchio terrazzo,
un soffio di sorriso,
la storia del tempo.
Guardo le ombre
dei sogni
dissolversi nei boschi
di cenere,
ascolto note impazzite
di fughe.

Ancora due passi…
come sempre.

Un filo di sabbia

Forse fu un’eco
di zoccoli,
poi si staccò
una foglia
da un ramo.
Ali sfiorarono
il lungo filo
di sabbia
nel volo di fuga
di un grido.

L’istante

Forse è soltanto
l’eco di un batter
d’ali,
o è la lunga attesa
senza respiro
di un lieve passo
d’ombra.
Nella fuga dei colori
il fiato della capinera
coglie l’istante
di un battito di nuvola
nel riposo del cielo.

Qualcosa resta

Schizzi,
fili di fumo,
fantasie.
Non c’è pace
nel dissolversi
delle nuvole,
le sorprese sono
echi di bicchieri
vuoti.
Vado nel fischio
della notte,
colgo il fiato
di Dio,
e la stretta
di mano
è una fuga
nel cammino
del vento.

Foglie nella bufera:
qualcosa resta…

Lassù, qualcosa non muore

Una carezza,
un pianto
su melograni sconosciuti.
Mani rapiscono
fiati di giovinezza.
Poi,
una risata appena.
Tornare a casa
con la fame nell’anima,
la luna corre lontano.

Lassù,
qualcosa non muore.

Inseguo l'invisibile

Un attimo
ed è grido di colori.
Inseguire pulviscoli
di sole
con mani avide
di fughe,
passi furtivi
raccolgono
vaghi canti di allodole
nel bianco pudore
del tramonto.

Tremore d’azzurro,
inseguo l’invisibile.

Un'upupa fugge

Il vento
urla
graffi di ricordi
sui muri,
il tempo tace.
Adesso
la luna
è bianca
di vento,
corre muta,
batte
sulle nuvole.

Un’upupa
fugge.

Scavare l'attimo

Scavare
l’attimo
di un sussurro,
correre
fra sottili
ombre
di paludi,
catturare
il cielo.
Nel cammino
di una foglia,
il dissolversi
di un mistero
d’ali.

Realtà

Uno sguardo,
un soffio
di labbra,
l’istante
della sorpresa,
l’esistere.
Ancora
una mano
sul cuore,
una carezza,
un sospiro,
l’impossibile
volo
nelle galassie.
Afferrare
il sogno…

Realtà.

L’alba è lontana

Un colpo
al cuore
come urlo
di foresta.
Al tramonto
fermati
un poco
qui,
nel groviglio
brulicante
della quiete.

L’alba
è lontana.

Profumo di rosa

Brivido
di nuvole,
un grido
corre
tra le felci.
Vola
una rondine
ed è brezza
di coralli
di un cuore
in attesa.

Profumo
di rosa.

Le stelle ascoltano

Un grido
di luna,
una presenza
d’infinito.
Lassù,
i sussurri
di eternità
raccontano
la storia
di occhi
sfiorati
da falò.

Le stelle
ascoltano.

Materiale
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