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Dei tuoi degnati passi
Sono versi
caldi, appassionati con i quali ci comunica l’intensa bellezza del dialogo
costante, ininterrotto del servo col suo Signore, con il Signore, questi di
padre Alfredo Scarciglia Priore di San Domenico a Siena.
Dilatandosi sul tema
dell'ombra, della tentazione sempre in agguato tra emozione e ragione (che
sovente tendiamo a non considerare nella sottovalutazione degli impegni e dei
giorni dove la vigilanza, messa alla prova, può risultarne scossa), con la
lingua franca e per evocazione dirimente della poesia ci rammenta, allora,
l’alimento principe del percorso, la Parola, a cui rimettere nello scioglimento
ogni tensione nello spiegamento (che è senso dello svelamento per quanto ci è
dato) di ciò che il Padre stesso ci chiede ed in cui con la Contemplazione ci
chiama ad essere.
Contemplazione qui naturalmente e tanto mirabilmente riferita
all’umano a partire dalla mistica unione con la Croce dentro una resurrezione
quotidiana che dice la vittoria del Cristo e da una lettura della creazione nei
suoi più complessi ma anche meno articolati segni in cui l’irrompere
misericordioso di Dio frantuma reindirizzando a sé quella realtà di separazione
che si cela nell’immagine ideale che ci nega (anima e cuore modulati e avvolti
in movimenti ora concentrici ora ascensionali, come padre Scarciglia nel
rapimento della preghiera trasmette). Nuovi ogni volta nei doni con il quale il
Signore ci investe, nell'insegnamento che quanto ricevuto è da trasmettere non
da trattenere.
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Recensione |
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