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Questo volume si divide in tre
parti. Divagazioni, fantasie, frammenti di memorie. Il poeta, qui, lascia
trasparire emozioni vere che trascendono la circostanza. E le parole, la forza
delle parole, che confrontano il linguaggio della realtà e quello
dell’immaginazione, ciò che è possibile e ciò in cui si spera, veder chiaro
fuori e dentro di sé, riflettere, esprimersi, agire... Quale migliore apologia
letteraria delle parole di Michele Piovano?
Egli ribadisce la propria
poetica misurandosi con un nutrito “corpus” della poesia, una poesia che
costituisce lo strumento privilegiato delle sue riflessioni, del suo itinerario
poetico curato con gusto ed eleganza espressiva, tracciando un insieme di gran
pregio poetico. L’autore, testimonia così il suo modo di poetare, un modo molto
efficace che tende sull’essenzialità e sulla concentrazione delle scelte,
facendolo diventare un simbolo di concezione esistenziale della Poesia. Qui, in
questo bellissimo sciorinar di versi, tutte le effusioni immediate dell’essere
umano non perdono mai prestigio, ma, nella efficace rivoluzione del forbito
linguaggio poetico del Piovano, diventano anzi creazioni espressive che tendono
al dialogo, con una specie di originale gioco che potrebbe continuare
all’infinito, tenendo conto delle ottime capacità e dell’ottimo livello
intellettuale dell’autore. I versi contenuti nelle pagine del libro Dai
varchi aperti, sono versi lucidi di un sottile surrealismo interiore, sono
uno specchio, una pozza d’acqua limpida che riflette immagini, un tessuto
prezioso come la rete di felicità astratta ma sempre sognata, sempre
disperatamente rincorsa. E dietro tutto questo, c’è il fascino, la genialità, la
vulnerabilità, l’orgoglio perfezionista, l’esaltazione creativa e un livello
professionale molto qualificato.
Perché è una poesia, questa di
Michele Piovano, che scatta in rapidi picchi, come espressione del dramma umano
che si consuma, nel tempo e nella diversità di questo tempo, tra un alternarsi
di riprese e ricadute che altro non sono che l’affannoso nostro vivere in un
universo difficile.
Ma dai suoi Dai varchi
aperti, il poeta trasmette aliti di speranza, con la filosofica certezza che
“immaginario” e “realtà”, possano trasformarsi in un reale sistema di vita
accettabile, dialogante, determinante per un innalzamento spirituale dell’uomo,
proprio perché nella Poesia si possa trovare un più appassionante sistema di
vita ed evitare così, quelle fasulle idealizzazioni che non hanno nessun senso.
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Recensione |
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